Leonardo Da Vinci, il genio del Rinascimento

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    Il 2019 si celebra il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci, uno dei massimi geni della storia dell’umanità. Naturalmente tutti lo ricordano per le sue opere e invenzioni, ma Leonardo durante il Rinascimento ha prodotto anche notevoli studi in campo anatomico, medico, architettonico e ingegneristico, biologico e fisico, e ancora trattati nel campo dell’estetica e della musicologia.
    Insomma Leonardo da Vinci incarna la formula “uomo rinascimentale“, usata per descrivere una personalità dai molteplici talenti umanistici e scientifici, quindi a tutto tondo. Molte delle sue opere e delle sue scoperte, inoltre, ancora oggi influenzano il nostro modo di guardare il mondo.

    Leonardo Da Vinci: biografia breve dalla nascita alla morte

    Leonardo nacque nel 1452 ad Anchiano, in Toscana, come figlio illegittimo dal notaio ser Piero, per l’appunto di Vinci, e da una contadina. A 17 anni si trasferì a Firenze e lì cominciò a frequentare la Compagnia dei Pittori: in precedenza gli studi dal pittore Verrocchio ne avevano incoraggiato la curiosità artistica, che si esprimeva in tutte le forme (pittura, scultura, disegno, intaglio, architettura). Entrato nella bottega del pittore, nel 1478 divenne indipendente, per poi spostarsi 5 anni dopo a Milano, alla corte di Ludovico il Moro.
    A inviarlo fu Lorenzo il Magnifico, che reggeva la città fiorentina, il quale ne decantava le doti di ingegnere bellico e civile, scultore e pittore. Proprio in quest’ultimo capo si distinse a Milano, ma si ricordano anche il monumento equestre per Francesco Sforza e gli allestimenti per feste e spettacoli. Nel frattempo Leonardo proseguiva gli studi scientifici e naturalistici, che si interruppero con la sconfitta di Ludovico il Moro nel 1500.
    Dopo aver attraversato Venezia e Mantova ritornò a Firenze, ma per le sue molteplici doti venne utilizzato da Cesare Borgia come messaggero e diplomatico nella tessitura dei rapporti con Luigi XII di Francia, che già gli aveva commissionato alcune opere. In questi anni Leonardo viaggiò tra Urbino, Rimini, Cesena, Pesaro, e in generale tra le Marche e la Romagna, studiando ad ampio raggio questioni di ingegneria civile.
    Tornato a Firenze continuò a occuparsi di problemi militari e canalizzazioni, che avrebbe poi messo a frutto qualche anno dopo a Milano, città con cui faceva la spola grazie alla protezione di Luigi XII, per la progettazione del sistema di chiuse e canali navigabili. A Milano progettò anche una chiesa, Santa Maria alla Fontana. Il ritorno degli Sforza però lo costrinse a riparare a Roma: qui venne escluso però dalle più importanti opere di quel periodo, ovvero i lavori a San Pietro e nel Vaticano. In contrasto con i Medici, che ne ostacolavano anche le ricerche, nel 1517 si rifugiò presso Francesco I, dove avrebbe continuato con i suoi studi fino al 1519, anno della sua morte.

    Leonardo Da Vinci: le invenzioni dello scienziato

    Leonardo concepiva impegno artistico e studio scientifico come due canali differenti aventi lo stesso sbocco e il medesimo obiettivo, ovvero una comprensione più precisa della realtà e dei suoi meccanismi. In questo senso anche le tante invenzioni portate a compimento nel corso della sua vita rappresentano un tassello ulteriore nello svelamento di processi prima sconosciuti. Si deve poi notare come spesso i progetti e i prototipi anche solo teorici di Leonardo, anche quando non seguiti da un effettiva realizzazione, sono poi stati attuati in seguito, a dimostrazione dell’acume dell’inventore.
    Di Leonardo da Vinci per esempio si ricordano i progetti della sistemazione del canale della Martesana (portato a termine) e quindi molti altri riguardanti la bonifica delle paludi pontine, la deviazione dell’Arno o la costruzione di un canale tra Rodano e Loira, sempre accompagnati dall’ideazione degli appositi strumenti che sarebbero occorsi per i lavori. Al periodo milanese risalgono anche i progetti dei navigli della città e di varie parti della Lombardia.
    Sempre nel corso dei soggiorni tra Firenze e Milano Leonardo progettò varie macchine volanti, conseguenti ai suoi studi sul volo: in questo campo sono interessanti i suoi disegni di quelli che oggi chiamiamo paracadute ed elicottero, con le tecnologie dell’epoca. In campo militare, invece, Leonardo disegnò sottomarini, cannoni di tutti i tipi con migliorie rispetto a quanto esistente, bombarde, carri coperti con artiglieria (i nostri carriarmato), ma anche argani, seghe e strumenti utili per opere di ingegneria.
    Leonardo, probabilmente spinto dai suoi dettagliatissimi studi di anatomia e meccanica, si era interessato anche alla progettazioni di automi. Tra i suoi disegni sono stati scoperti per esempio quelli riguardanti un cavaliere in armatura germanica, del tutto meccanico, mentre secondo cronache del tempo nel 1515 venne costruito un leone meccanico che si muoveva davvero, per salutare l’arrivo del re di Francia Francesco I. Nel Codice Atlantico si trovano anche schemi rigorosi e perfettamente realizzabili di una muta da immersioni, provvista anche di occhialini, a formare uno scafandro integrale.

    Leonardo da Vinci: le opere e i dipinti

    Quella riguardante le opere di Leonardo da Vinci è una questione molto delicata. In molti casi, fatta eccezione per le più famose famosi, l’attribuzione al genio del Rinascimento è dubbia. Vastissima la produzione di disegni, di tutti i tipi e con ogni tipo di funzione (preparatoria, a se stante, progettuale, a scopo di studio), ma quelli che sono rimasti impressi nell’immaginario comune sono senza dubbio i dipinti. Tra questi è impossibile non citare la Gioconda, l’Ultima cena, la Dama con l’ermellino, l’Autoritratto o, per quanto un disegno, l’iconico Uomo vitruviano citato in qualunque campo della produzione artistica passata e contemporanea.
    Vediamo quali sono le opere più importanti di Leonardo da Vinci:

    Madonna Dreyfus (Madonna della melagrana), 1469-1470,
    Tobiolo e l’angelo, 1470-1475
    Annunciazione, 1472-1475
    Studio di mani, 1474
    Battesimo di Cristo, 1475-1478
    Adorazione dei Magi, 1481-1482
    Monumento equestre a Francesco Sforza, 1482-1493
    Vergine delle Rocce, 1483-1486
    Dama con l’ermellino, 1488-1490
    Uomo vitruviano, 1490
    Testa di Cristo, 1494
    Ultima Cena, 1494-1498
    Ritratto di una Sforza, 1495
    Madonna dei Fusi, 1501
    Gioconda, 1503-1504
    Testa di Leda, 1505-1510
    Leda col cigno, 1505-1510
    San Giovanni Battista, 1508-1513
    Bacco, 1510-1515
    Autoritratto, 1515

    Leonardo da Vinci: i misteri e i segreti di un genio

    Le tecniche sperimentate e sviluppate dal maestro hanno fatto scuola per tutti gli artisti successivi e la sua eredità d’ingegneria è STORIA. Inoltre le bizzarrie e le intuizioni futuristiche di Leonardo, in un’epoca così lontana dal vederle realizzate, hanno messo in luce la sua universalità. Nessun altro genio può vantare la stessa capacità intellettuale, nessun altro potrebbe reggerne il confronto.
    C’è d’aggiungere che l’immaginario comune e un certo tipo di letteratura hanno fortemente alimentato il genio mistico di Leonardo da Vinci.
    Le opere del maestro conterrebbero messaggi occulti ed i bozzetti futuristi delle sue invenzioni lo renderebbero anticipatore di secoli. Se da una parte c’è chi sostiene che Leonardo abbia dedicato se stesso alla scienza e alla sperimentazione per essere associato al mondo del mistico, dall’altra parte c’è chi, invece, vede proprio in questo l’esatto ritratto di un alchimista, un uomo dedito allo studio raffinato e custode di segreti.
    Confrontarsi con l’enorme capacità di Leonardo da Vinci è complicato ed ingegnosi scrittori hanno saputo cogliere gli spunti che l’artista ha disseminato ovunque nei suoi lavori.
    Tra le opere ritenute più misteriose e pregne di simboli, vi sono il Cenacolo e la Vergine delle grotte.

    Il Cenacolo o Ultima Cena è un affresco conservato nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Milano. Questa è forse l’opera più discussa dopo l’enigmatico sorriso della Gioconda.
    L’affresco rappresenta in primo piano una lunga tavola con gli apostoli e Gesù al centro. Giochi di prospettiva rendono proprio Gesù il punto di fuga, il punto su cui ricade l’attenzione di chi guarda. Una rappresentazione sacra, ma che a parere di molti, nasconderebbe chiari messaggi.
    La posizione di Gesù e dell’apostolo Giovanni, creerebbe una V, simbolo del femminino sacro. A tal proposito, i tratti gentili di Giovanni hanno fatto supporre si tratti di una donna, in particolare Maria Maddalena. Tali spunti hanno alimentato le teorie alla base del romanzo “Il Codice da Vinci” di Dan Brown.
    La Vergine delle Rocce, di cui ne esistono ben due versioni diverse, è l’altro dipinto che racchiude un gran quantitativo di simboli. Le figure di Maria, Gesù, San Giovanni e dell’angelo si ritrovano all’ingresso di una grotta. I personaggi sono legati tra loro, in una sorta di cerchio fatto di gesti. La Vergine al centro volge lo sguardo e cinge Giovanni, Gesù con la mano benedice Giovanni mentre l’angelo si rivolge a chi guarda e indica il Battista. Tutti racchiusi in una piramide con a vertice Maria.
    Proprio nella versione del dipinto conservato al Louvre di Parigi, alcuni notano un ribaltamento del classico modo di rappresentare i personaggi sacri. I due bambini sono molto simili e il gesto affettuoso di Maria lascerebbe supporre che protegga il figlio, mentre con l’altra mano benedica o allontani Giovanni. Lo stesso Arcangelo indicherebbe Gesù guardando gli spettatori, mentre sorregge il battista che benedice il Bambino. Ruoli capovolti, che lascerebbero supporre ad una visione differente di Leonardo. Soprattutto è l’importanza che viene data al mondo naturale a rendere questo dipinto ancora più allegorico e significativo.
    A voler rendere ancora più intrigata la visione su Leonardo, sono in molti a sostenere che ci sia una grande somiglianza tra il Salai e altri personaggi dipinti dal maestro. Gian Giacomo Caprotti, detto il Salai fu allievo di Leonardo da Vinci e a dire del Vasari, suo unico allievo. Il Salai ha posato per la realizzazione di San Giovanni Battista, ma in molti rivedono lo stesso volto anche nel San Giovanni del Cenacolo, nella Monna Vanna e addirittura nella Gioconda. A supporto di queste ipotesi vi è la somiglianza tra i volti raffigurati. Una ricerca sul quadro della Gioconda ha portato alla luce una curiosità. Negli occhi della Gioconda ci sono due lettere, una S ed una L. Per alcuni studiosi la S, sarebbe un chiaro omaggio al Salai, mentre la L potrebbe omaggiare Lisa Gherardini, la prima modella o lo stesso Leonardo.
    Si tratta di teorie dibattute e con prove a favore e contrarie. Tutto questo, però, alimenta sempre di più il fascino di Leonardo da Vinci, rendendo l’artista sempre più amato dagli appassionati di misteri.

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