La leggendaria raccolta di sogni di Davatar

da leggere con i popcorn!

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  1. Davatar
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    Buonasera.
    Quest'oggi vorrei proporvi la mia raccolta di sogni, tramandati da forum in forum. Li scrissi diversi anni fa, perdonate quindi la macchinosità di alcuni passaggi e/o errori grammaticali. Attuerò una censura su alcune parti di questi sogni; ma non per questo non devono essere trasmessi.
    Ora, di sogni ne faccio ancora, quasi ogni giorno, ma si potrebbero raccontare in sole 2 righe. Di sogni di questo livello, ahimè, non ne faccio più.
    Vi auguro una buona lettura; spero vi intratteniate leggendo cosa può partorire la mia mente senza i limiti imposti dalla veglia.


    Entità nell’edicola
    In pratica ho sognato che mia nonna apriva un'edicola in un locale molto grande, con dietro un corridoio con un paio di stanzone.
    Di sera, si verificavano tanti eventi strani, che però adesso non ricordo.
    Una sera, però, sentiamo tutti dei forti rumori e se né va via la corrente.
    Io e mio nonno prendiamo una torcia ciascuno e andiamo a vedere cosa sta accadendo.
    Il corridoio sembra vuoto. Mio nonno procede davanti a me ed io lo seguo.
    Arrivati alla soglia di uno stanzino, mi sento afferrare la caviglia, ma non forte, davvero molto piano ed io non mi accorgo quasi di nulla.
    Mio nonno si blocca, si gira pianissimo verso di me. Mi illumina con la torica e rimane per qualche attimo sconvolto.
    Lentamente mi guarda la caviglia e mi dice di non guardarmela assolutamente.
    Capisco che sono in pericolo, cerco di allontanarmi ma qualcosa mi trattiene. Comincia un tira e molla della mia gamba con questa creatura spaventosa che per non spaventarmi ulteriormente non ho guardato, come suggeritomi da mio nonno.
    Alla fine, tiro a me la gamba come se volessi darmi un calcio e la potenza dell'atto è tanta da farmi svegliare.
    Stamattina e anche un po’ adesso, mi fa male proprio la gamba che è stata afferrata dalla creatura misteriosa...non posso essermi fatto male da solo perché la coperta mi impedirebbe anche di alzare la gamba più di qualche centimetro.

    Il saggio Ruggeri (1° colossal)
    Mi ritrovo in una giungla molto fitta insieme ad un indigeno. Quest’indigeno mi invita a svolgere insieme a lui un'attività molto strana: sopra un ripido fiume, c'è un tronco con sotto una robusta rete. Sopra questo tronco ci sono nei grossi maialini di gomma ripieni di feci. Lui li preme e gli escrementi escono per poi cadere sulla rete sottostante.
    Disgustato, me ne vado da quel posto.
    Mi ritrovo in un bivio roccioso, molto alto: a sinistra una città deserta e macabra (somigliante vagamente a Bari) e dall'altra parte una spiaggia tropicale con un mare limpido.
    Mentre decido, vedo mia nonna con altre anziane signore che viene dalla città per andare, tutta felice e contenta, verso il mare.
    Ma dal gruppo si stacca una signora; rimane di spalle, è molto magra e visibilmente malnutrita. Mi avvicino e scopro che è la mia professoressa di biologia.
    Ella mi chiede dell'acqua. Decido allora di andare in città per procurargliene un po’.
    Mi ritrovo a casa di mia nonna, un grande palazzo stile gotico, isolato dagli altri (nella realtà mia nonna non vive in un palazzo del genere, ma nel sogno credevo fosse così).
    Entro. C'è un salone con una bici appoggiata al muro, e di fronte, un ascensore staccato dal resto della parete, con una finestra di sbarre al lato.
    A chiamare l'ascensore, c'è un ragazzo, probabilmente della mia età, vestito di nero con i capelli abbastanza lunghi. Mi guarda con la coda nell'occhio, poi arrivato l'ascensore, se ne va. Io non potevo seguirlo dato che la mia prof di scienze stava ancora venendo.
    Nell'attesa, mi affaccio nel gabbiotto accanto all'ascensore. Ci sono 2 attori di teatro (forse il loro lavoro è proprio quello di intrattenere chi aspetta l'ascensore): una è una grassa e laida donna, vestita di bianco e con un tridente in mano. Ella mi insulta e mi minaccia puntandomi il tridente da dietro le sbarre. Insieme a lei c'è un altro attore, un semplice cavaliere corazzato dalla testa ai piedi che non sa nulla di speciale.
    Ma entra un terzo attore...ma ben presto mi accorgo che è Enrico Ruggeri! Io li propongo subito di farmi un autografo, ma lui rifiuta e mi chiede di dargli attenzione. A quel punto, tutti e tre salgono sull'ascensore; Enrico comincia a dirmi frasi del tipo << Concentrati, senti l'energia che ti scorre nelle vene! Assimila più energia che puoi! Concentrati, rilassati! >>, mentre i 2 attori gli danzano ai lati.
    Io eseguo gli ordini, mi concentro, sento davvero un'energia in me, un grande cambiamento, qualcosa sta succedendo in me! Infatti, piano piano, più mi concentro, più mi ritrovo nel mondo reale...

    Inseguimento a New York (2° colossal)
    Ero in una metropoli, senza dubbio NY. Stavo costruendo in stile The Sims una bella cascina. Mentre posiziono il mobilio, nella struttura fanno irruzione degli agenti simili agli SWAT. La cosa che li contraddistingue sono le armi; non sparano proiettili né raggi laser, ma una specie di sostanza simile ad un ectoplasma verde che intrappola la vittima.
    A quel punto, tutti iniziano a spararmi. Io rimango intrappolato, perciò mi metto a 4 zampe e comincio e dimenarmi come un cane rabbioso in balia degli accalappiacani.
    Riesco a liberarmi e fuggo per le strade.
    Mi rendo conto di avere i poteri di Spiderman e li uso per saltare da un palazzo all'altro per fuggire dai miei inseguitori, che non so come, riuscivano sempre a starmi dietro.
    Improvvisamente, calcolo male un salto e sfondo una finestra, ritrovandomi all'interno.
    Guarda caso, mi ritrovo nel soggiorno di casa mia. Lì, in piedi, c'è Michael Jackson in ciabatte e canottiera che controlla i risultati della giornata calcistica appena trascorsa. Entrambi ci guardiamo esterrefatti.
    Poi se ne va in cucina, io lo seguo, ma passando per il corridoio, la porta d'ingresso di apre da sola, e sento chiaramente il piccolo esercito che stava venendo a prendermi!!!

    Cambio sesso! (3° colossal)
    Sono in un deserto, di notte. Nulla di speciale, solo una miriade di astronavi aliene che mi sorvolano a pochissima distanza.
    Dopo non molto cammino, c'è una grande struttura rocciosa con ai piedi una casa bianca e nera ultramoderna.
    Ci entro: c'è un enorme soggiorno con dei lussuosi divani blu ed un tavolino di cristallo al centro. Al lato, sulla sinistra, separata da un mezzo muro, c'è la cucina che a sua volta offre una porta laterale.
    Apro la porta e mi ritrovo fuori, più precisamente su un piccolo sentiero che si affaccia in un piccolo canyon. A sinistra, a pochissimi metri, c'è una cascata che si riversa nel canyon, formando un ruscello dal rumore placido e rilassante.
    Appena rientro, non so come, non so perché, mi trasformo in una ragazza con i capelli corti a bruni. Ho dei tacchi dannatamente alti, ed un vestito da sera nero che non arriva alle ginocchia e ricopre il mio nuovo splendido corpo in tutte le sue forme. Sono davvero splendida, mi esamino tutto (anzi tutta) e posso constatare che non ho più nulla di maschile, sono una donna a tutti gli effetti.
    Mi viene subito un'idea splendida: decido di provare il mio nuovo organo sessuale (sapete in che modo) vicino alla cascata e sorseggiando una pepsi, che trovo in frigo.
    Esco, mi stendo sul sentiero e guardo il cielo. Il mio corpo e davvero molto sensibile. Quando ero maschio per me l'aria non era nulla, ma adesso posso sentire l'aria che mi accarezza dolcemente. Ogni mia parte del corpo sembra diventata erogena, non mi sentivo mai così rilassata da quando ero nato.
    Parlando metaforicamente, e come se da un pezzo di legno fossi diventata un fiore, o da un porco ad un leggiadro cigno.
    Questo mi stupì veramente, non pensavo che il corpo femminile fosse così delicato, sensibile. C'è una differenza enorme, credetemi.
    Questo mi eccitava ulteriormente, così passo alla vera azione: afferro il vestito e *CENSORED*
    Ma dopo un po’, forse per la troppa pepsi bevuta, mi ritrasformo; ridivento maschio, ma non sono ancora me stesso. Sono un uomo grasso e sporco, pelato e con una canottiera bianca-giallognola per il sudore.
    Ad un certo punto, dalla porta sbucano i miei genitori (non quelli reali) che vedendomi per terra in quelle condizioni, ordinano alla cameriera di aiutarmi ad alzarmi. Essa è una donna anche lei piena di grasso, con dei capelli lunghi, ricci e castano chiaro sul rosso.
    Mentre si china per aiutarmi, noto la prominente scollatura che mostra 2 bei meloni. Subito penso che non è ancora finita, non posso finire questo splendido sogno da perdente grassone che viene trasportato dentro.
    Come ultima azione cosciente, afferro con tutta la forza che mi rimane la scollatura, la strappo e i due seni della donna straripano. Anche se di solito le ciccione non mi attirano, in questo caso inizio a *CENSORED*

    Incarnato in un leone
    Mi ritrovo in un ambiente lugubre, di notte, dove versi minacciosi echeggiano nelle tenebre. Ci sono strade senza asfalto, ed al posto dei palazzi ci sono gabbie aperte, recinti, stalle o semplici rifugi. In ognuno di essi vi sono famiglie o gruppi di amici...ma animali. Camminando per un po’ in quelle strade mi accorgo di essere più basso ma allo stesso tempo di avere...4 gambe? Osservandomi meglio realizzo di non essere un umano, bensì un leone di un carne ed ossa.
    Camminando ancora arrivo quel quartiere degli altri leoni, ce ne sono ovunque ed alcuni sono davvero feroci, in molti si rincorrono e lottano con furia all'ingresso delle loro proprietà. Ogni metro quadro all'interno delle tenebre brulica di leoni pronti ad attaccarmi non appena mi avvicino poco di più (nonostante fossi un leone riuscivo a distinguere tutti i colori, ma non a vedere al buio).
    D'un tratto sbuca dal nulla un leone che viene inseguito...da una giraffa; essa è abbastanza piccola, ma insegue il malcapitato felino infuriata e con il collo completamente in posizione orizzontale. Subito altri leoni si fiondano all'inseguimento della giraffa...decido di provarci anche io.
    Purtroppo realizzo che oltre alla vista umana mi è rimasta anche la mia classica lentezza; sono molto più veloce di un normale essere umano, ma rispetto agli altri felini rimango comunque un passo indietro.
    Decido di farmi un altro giro e mi ritrovo quasi coinvolto in una rissa, tanto che una leonessa mi finisce quasi addosso.
    Rotto di palle e senza più nessun interesse nell'essere un leone (faccio comunque schifo) ritorno a quello che è il mio rifugio, una struttura di cemento alta e molto stretta, sembra più adatta alle giraffe.
    All'interno ci sono alcuni membri del gruppo con cui uscivo nella realtà ed il mio migliore amico, tutti sotto forma di leone.
    Dopo che vado in fondo al rifugio e mi siedo sulla paglia, in strada vedo i primi esseri umani dopo tanto tempo: sono un uomo sulla trentina con capelli bruni cortissimi che non avevo mai visto, e la mia professoressa d'inglese del 1° e 2° superiore. Essi entrano nel rifugio e si mettono a controllare dei fogli appesi alla parete, che non avevo notato. Il mio amico per lasciarli passare mi salta sulla zampa ed io emetto un forte guaito. La prof di inglese allora mi sgrida: << E sempre casino devi fare tu???? >>. Mi era stata schiacciata la zampa e mi ero fatto male, non era colpa mia! Irritato da ciò comincio a ringhiarle contro, ma lei non sembra curarsene.
    Dopo un po’ mi richiama, indicando la tabella e dicendo che non sono presente nell'elenco dei leoni. << Potrei essere questo? O questo? >> esclamo indicando alcuni esemplari rappresentati sulla tabella. Nel fare ciò, riacquisisco pian piano la forma umana.

    I demoni della grotta
    Mi trovo all'interno di una gigantesca grotta, ove al centro di un lago tetro vi è un sentiero con ai lati delle strutture basse con una moltitudine di porte. In fondo invece, dopo una minuscola aiuola c'è un'altra piccola struttura con una sola porta, con ai lati dei focolari.
    Qui c'è l'ex (ahimè), gruppo con cui uscivo...ancora una volta. Si discute sul fatto di entrare in una di queste porte, precisamente l'ultima sulla sinistra, prima di quella singola.
    Si entra, c'è uno strettissimo corridoio scarsamente illuminato che a sua volta ha altre porte bianche, come il colore delle pareti. I membri del gruppo avanzano frettolosamente con la paura che una di queste porte venga aperta da qualche entità malintenzionata, tutti cercano di non rimanere alla periferia del gruppo ma di stare al centro, soprattutto le ragazze. Non si sono accorti però che l'ultimo sono io, quindi al massimo sono io il più vulnerabile. Nonostante ciò, il mio atteggiamento freddo e distaccato che assumo quando sono in gruppo mi impedisce di provare paura, anzi sono leggermente invidioso di quanto siano affiatati nel muoversi come un gregge.
    Il corridoio finisce, siamo in quello che pare un insieme di stanze una leggermente diversa dall'altra, con pareti per metà viola e per metà bianche tappezzate di quadri, mobilio scarso (una poltrona o una cassettiera ogni tanto) ed infine potenti lampadari a ciotola che illuminano il tutto.
    Il gruppo inizia a spaventarsi per la presunta presenza di demoni, quando ad un certo punto tutti si girano verso un angolo in preda al terrore: una ragazza che poco prima era in mezzo a noi siede su una sedia in un piccolo sgabuzzino, che tra l'altro non avevamo proprio notato. Ella ha uno sguardo perso nel vuoto, i suoi occhi sono totalmente bianchi.
    << Un demone ha catturato ***** >>, grida un ragazzo. A quel punto un mio amico si precipita per aiutare la ragazza, con tutta la furia che ha in corpo afferra un punto nell'aria e inizia a scazzottarlo con l'altra mano. Io non capendo su cosa stesse riversando la sua rabbia, mi avvicino per controllare: pian piano, difronte alla ragazza si rende visibile una figura mostruosa molto simile ad un ghoul.
    Il sogno finisce con un agghiacciante lamento di questo demone che cerca di liberarsi dal trattamento che sta ricevendo.

    Il demone comunista nella moschea
    Mi trovo con i miei nonni (veri) dinanzi a quella che sembra una gigantesca moschea bianca, con una cupola gialla. Decido di entrarci, e per farlo percorro un sentiero che attraversa un enorme distesa di erba, senza nulla attorno. Il cielo è molto annuvolato, prossimo alla pioggia.
    All'interno vi è una sala piena zeppa di colonne e statue, il tutto illuminato dalla fioca luce solare attraverso un'apertura sul soffitto.
    Sulla destra mi colpisce in particolare la statua di un demone, infatti ho come l'impressione che le muova le braccia. Penso quindi ad una sorta di meccanismo, e mi avvicino per indagare: << Non noto niente di meccanico. >>, penso osservando con attenzione le giunture della statua. << Sembra una normale statua...ma se muovesse gli occhi? >> e qualche attimo dopo, ecco il demone che mi rivolge lo sguardo.
    In un batter d'occhio compio un balzo e mi allontano come un leprotto, sconvolto da quella visione. A quel punto viene mio nonno, che mi riporta al cospetto della statua. Quest'ultima inizia a parlare con una voce demoniaca, ma mio nonno gli rimane e pochi centimetri affrontandola con un semplice "Padre nostro", sottolineando più volte che Gesù lo protegge in ogni momento e le entità maligne non hanno speranza. In quel momento ho avuto la mia prima riflessione: << E' incredibile di quanta esperienza possa aver accumulato con le religioni, con la spiritualità, ma nonostante ciò è ancora più incredibile di quanto sia rimasto spaventato da questo demone sotto forma di statua (neanche tanto grande, se per questo). Mio nonno affronta questo servo di Satana affidandosi semplicemente all'unico credo che conosce, mentre io che ho una visione molto più ampia della spiritualità...ho avuto paura. >>
    Dopo un po' il demone zittisce. << Cosa ti affligge? Perché sei diventato un demone? >>, chiede a quel punto mio nonno. A quel punto cambia completamente la scena, mi ritrovo in un villaggio di quella che sembra una steppa della Mongolia. Tutti gli abitanti, sia ricchi che poveri, sono in preda alla disperazione perché il loro capo ha imposto loro...il comunismo. I più inferociti di loro sono i contadini, che non ritengono giusto tutto ciò, con il duro lavoro che compiono ogni giorno. D'un tratto appare il capo, che altri non era che il demone quando era ancora incarnato, uno spietato tiranno vestito da samurai in sella ad un possente cavallo, che girava per il villaggio imponendo il suo comunismo. Io mi nascondo dietro un'altura, ma poco dopo i contadini caricano e travolgono il cavallo del loro capo, per poi uccidere quest'ultimo a suon di pugni.

    Questo sogno mi ha ricordato che potrei anche diventare un grande teologo, conoscere tantissimo della spiritualità...ma tutto ciò è solo "teoria", bisogna anche diventare saggi praticando gli insegnamenti dei Grandi Maestri e sviluppare una forza spirituale interiore.

    Phon stregato
    Mi ricordo solamente di essere nella mia stanza; è tardo pomeriggio e la poca luce rimasta illumina solamente qui, mentre il resto della casa è buia. Ho la certezza di esser solo, ma è proprio questa certezza che mi fa sobbalzare appena sento il phon accendersi da solo.
    Ascoltando meglio, l'aggeggio ha un suono irregolare, come se effettivamente qualcuno lo stesse muovendo come per asciugarsi i capelli. Entro nel panico, ho paura di guardare verso la porta socchiusa del bagno, comunque immersa nelle tenebre del corridoio.
    Con un telefono fisso che mi ritrovo lì chiamo il mio professore di elettronica per chiedere aiuto. Gli spiego la situazione con fatica, ma lui sembra non curarsene tanto e fà l'indifferente. Io intanto arrivo in uno stato di paura forse mai provato prima d'ora: sono completamente immobile, un ghiacciolo, le ossa della mandibola si bloccano e rimango a bocca aperta, incapace di parlare ancora con il professore. Gli occhi sono sbarrati verso il soffitto e lacrimanti. Cerco di pensare a qualsiasi cosa che possa darmi coraggio, ma non ci riesco. La paura ha bloccato il mio corpo e preso il controllo della mia mente.
    Come se non bastasse, sento che la spina del phon viene ripetutamente tolta e reinserita, proprio come se l'entità volesse spaventarmi di più confermando ulteriormente la sua presenza.

    D'un tratto mi ritrovo al buio pesto, nel mio letto. Mi sono svegliato, è finita....
    Ma...ma...sento...sento il rumore del phon.
    Alzo leggermente la testa e guardo al di là della porta e vetri...non c'è luce, è ancora notte fonda e stanno tutti a dormire. Mi ritiro sotto le coperte e ricomincio ad aver paura, allora quel sogno non era un comune incubo? Ho la certezza di essere nel mondo reale, ma il phon maledetto persiste.
    Nonostante abbia la porta chiusa sento il phon molto forte, allora mi convinco che sia una sorta di acufene, ma la paura continua ad esserci.
    D'un tratto si apre la porta del bagno...è mia madre che si stava asciugando i capelli alle 5 e qualcosa del mattino.

    Le torture di Strega Varana (4° colossal)
    Sono in una via, probabilmente Londra. Non riesco a vedere granché, ma nella bramosità, dinanzi a me, riesco a vedere una serie di palazzine a schiera.
    Io e mia madre (quella vera) ci dirigiamo verso una di esse; è più chiara rispetto alle altre, forse bianca, con dei cancelli neri.
    Dietro il cancello, c'è una scaletta che conduce ad una porta, ovvero l'ingresso della palazzina.
    Una volta entrati, ci troviamo in un corridoio semibuio, il cui soffitto non poteva esser visto. Mia madre dice di dover andare dal dottore e si incammina verso l'estremità del corridoio, apre una porta sulla destra e viene inghiottita dall'oscurità.
    A me non resta che aspettare, perciò entro nell'unica stanza leggermente illuminata, infatti quella poca luce che permetteva di non brancolare nel buio proveniva da una finestrella nella sala d'aspetto.
    A dispetto dell'esterno, l'interno di questa stanza è pressoché normale: un paio di divani blu e bianchi con un tavolino di vetro con sopra dei libri al centro e delle piante agli angoli della stanza.
    L'unico particolare atipico è bensì il soffitto: è molto alto, come quello di una dimora antica, ma non è curvo, ma perfettamente piatto. Era una grande stanza a mo’ di rettangolo verticale, più alto che largo. Ecco perché il soffitto nelle altre stanze era impossibile da scorgere, proprio perché è talmente alto che l'oscurità lo copre interamente. Il ciò dava un incredibile senso di smarrimento.
    La porta del medico si apre, mia madre esce. Dal suo sguardo avvolto nell'ombra posso capire che non ci sarà nulla di buono in ciò che mi dirà.
    Si avvicina e mi sussurra:
    << Quest'anno la scuola inizierà a fine Agosto >>
    Pronunciando ciò, lei rimane impassibile, quasi rassegnata...ma io mi sento devastare dal profondo della mia anima.
    << Ma come? >> Dico io, con tono flebile << Nessuno si ribella? Cosa dicono gli altri ragazzi? In che modo protesteranno? >>
    << Andranno e basta, non hanno obbiettato neanche una virgola. E ciò sei costretto a fare anche tu >> risponde cinica mia madre.
    << Non posso permettere che accada, non posso...non possiamo! >>
    Mi impongo di scongiurare questa precoce rientrata a scuola, con tutte le mie forze.

    Esco, mi rendo conto con mia grande gioia di essere Sakura Haruno (una delle protagoniste della serie Naruto, per chi non lo sapesse), ma non ho tempo di concedermi dei piaceri carnali, devo risolvere questa situazione precaria di libertà.
    Corro da Sasuke (altro protagonista di Naruto) e lo informo. Con il suo solito sguardo aggrinzito mi dice di conoscere il rifugio del nemico, una specie di magazzino lì vicino.
    Imperterrito, dice di saper risolvere la questione da solo, e si avventura nel covo nemico.
    Ma passano le ore e Sasuke non torna, decido allora di entrare, una volta per tutte.
    Ancora un po’ mal abituato alla sinuosa camminata femminile, entro nel magazzino. Non c'è una porta, ma posso subito vedere una guardia. Gli passo davanti, ma non mi ferma. Sono sbigottito per questo. E' un ragazzo magro, biondo, con una mascella leggermente prominente. Mi lancia un sorriso, ma un sorriso maligno, come se sapesse ciò che mi attendeva all'interno.
    Entro nella stanza principale. Davanti a me appare Strega Varana (la strega della Melevisione, programma in voga fra i bambini).
    Prima che possa fare qualunque cosa, mi precede nel parlare:
    << Non puoi fare niente per fermarmi, ormai tutti gli studenti finiranno le loro vacanze molto prima del previsto, e tra poco convincerò anche te! Basta che guardi negli occhi quella statuina. A quel punto mi appare una finestra a dissolvenza, come se fosse un videogioco. Qui posso vedere un divano con 3 teste di animale, simili a quelle che spremeva l'indigeno nel sogno precedente. Se ne avessi vista dal vivo una negli occhi, a quel punto una sorta di incantesimo mi avrebbe fatto perdere ogni resistenza contro l'andare a scuola a fine Agosto.
    La finestra scompare, ed ispezionando la stanza con la coda nell'occhio, vedo il divano vero e proprio in fondo alla stanza...non devo guardarlo per nessun motivo.
    << Non lo guarderò mai! >> Dico determinata.
    << Ti farò cambiare idea. Ti torturerò, ma visto che sei minorenne non ti farò violentare >>, esclama Varana.
    A quel punto la visuale diventa in 3° persona. Vengo spogliata e legata a delle corde e *CENSORED*
    Ansimo come non mai, ma in fondo mi piace da morire.
    Ma la strega interrompe la meravigliosa tortura, la visuale ridiventa in 1° persona.
    << Non appena supererai la 100esima tortura, verrai violentata. Adesso ne ho proprio abbastanza >>, esclama la strega tranquillamente. Mi appare un'altra finestra informativa dinanzi agli occhi, dove ci sono io nuda, in una vasca termale assieme a due uomini con cattive intenzioni.
    La finestra sparisce e Varana mi impone un'altra tortura.
    Mi mette a cavallo di una panca rivestita da un tessuto blu molto ruvido, tenendomi le estremità del *CENSORED*

    Dramma domenicale
    Sono nei pressi di una chiesa, il cielo è molto nuvoloso. Ci sono molte persone, perlopiù parenti di un chierichetto che sta uscendo dal cancello.
    Poco distante, vicino al muretto, c'è un imponente uomo vestito di bianco con strisce rosse, avente una mandibola inferiore prominente ed i denti molto malconci.
    Ad un tratto appare una sorta di batuffolo arancione e giallo in mezzo al sentiero. Esso si muove molto velocemente, sembra una gallina in fuga. Realizzo poi che sono una serie di stracci che avvolgono qualcosa... Questo oggetto non identificato allora si dirige verso l'uomo, si apre leggermente e preme contro il suo petto. Fa lo stesso anche con il chierichetto al cancello. Dopodichè, questo batuffolo di stracci si apre e si trasforma in un passeggino, al cui interno c'è...un neonato morto, con delle piaghe ovunque, sembra esser stato bruciato.
    Il terrore si fa strada tra i presenti, ma io - come se mi rendessi conto di essere in un sogno - vado all'uomo vicino al muretto e gli chiedo: << Cosa rappresenta questo? >>. Lui mi risponde qualcosa del tipo: << Assolutamente nulla, niente ha un significato, sei tu che devi comprenderlo e guardarlo dal tuo punto di vista. >> (la frase probabilmente non era assolutamente questa, ma il significato credo sia questo) A quel punto mi appaiono di fronte un sacco di pagine che mi vengono lette da una voce esterna. Parole dal significato profondo che mai e poi mai letto e appreso. Purtroppo però, non riesco a ricordarmi assolutamente nulla riguardo queste righe.

    La fine del mondo
    E’ un bellissimo pomeriggio soleggiato; mi trovo insieme a due miei compagni di classe in un mucchio di costruzioni abbandonate in una radura di una foresta di sequoie. Decidiamo di giocare ad un gioco di sparatutto, ed in men che non si dica ci ritroviamo dei fucili di assalto in mano. Ci uccidiamo a vicenda per poi respawnarci ogni volta, fino a quando non sentiamo un rombo provenire da sopra di noi: il cielo è solcato da una gigantesca palla di fuoco che sta per schiantarsi al di là dei monti poco distanti. Una volta avvenuto l’impatto, la terra trema e si forma una colossale onda d’urto infuocata, che inghiotte ogni cosa sul suo cammino.
    << Quindi le profezie erano vere; ma del resto me lo aspettavo.>>, penso in quel momento, mentre aspetto inerme la fine al fianco dei miei compagni.
    L’onda d’urto è ormai vicinissima, quasi inizio a disintegrarmi per l’intenso calore. Sono consolato dal fatto che ,come me, nessuno riuscirà a raggiungere le propie ambizioni e soprattutto non vedrò i miei cari morire. Un senso di pace mi pervade, sono pronto a lasciare questo mondo e mi espongo all’onda d’urto che ha già divorato i miei compagni: un calore intenso, poi nulla. Sono stato incenerito così velocemente che non ho sentito nulla, ed ora non mi serve altro che scoprire cosa mi attende. Ma tutto continua a rimanere buio: non c’è luce, non c’è materia, niente di niente, solo il nulla totale. Inizio ad essere seriamente preoccupato: mi aspettavo mondi paradisiaci (o infernali) o di reincarnarmi in qualcosa, ed invece sono qui nel “niente”, ciò che predicavano i più scettici, e ci starò per l’eternità. Non c’è futuro, non c’è speranza, non c’è il tempo; ed io che mi fidavo delle teorie dell’impermanenza buddiste. Ma quando ormai la speranza sembra ormai svanita, inizio a vedere qualcosa di più chiaro: è il soffitto buio della mia stanza, ed io sono disteso sul mio letto, ormai sveglio.

    Ora di sverginarsi!
    Sono con un gruppo di persone che però non conosco, so solo che sono dei miei amici. Si discute sul fatto che io sia ancora un povero verginello, quindi uno di loro, un macellaio, decide di aiutarmi a rimediare a questo grave problema.
    Andiamo alla sua macelleria, precisamente in una stanza del retro. Qui egli vi tiene decine e decine di maiali mutilati, feriti a morte, grondanti di sangue o addirittura morti. Io rimango abbastanza turbato da tutto ciò. Il mio amico mi indica una scrofa che sembrava non avere nessun difetto, e mi dice di ovviare alla mia vergognosa verginità tramite essa.
    Tutti escono fuori; anche i maiali stessi lo fanno, e pure civilmente! Mi avvicino all’animale per me: è rivolto verso il muro, pronto per essere ingroppato. *CENSORED* Perdere la verginità con una prostituta è già qualcosa di raccapriciante, ma farlo con una scrofa da macello è qualcosa che mai avrei pensato di fare. Ormai non ho più una dignità, la mia vita ha perso tutto il suo valore. Ciò che conta adesso è di soddisfare il mio desiderio sessuale, anche se tale gesto mi porterà ad avere rimpianti per tutta la vita.
    Mi inginocchio: *CENSORED*
    Proprio quando sono sul punto di inserirlo, l’animale si gira, e noto con orrore che ha la testa di una bambina di circa 1anno. Ha la lingua in fuori, è molto eccitato e si avventa su di me per *CENSORED* Io, terrorizzato, mi rivesto più in fretta che posso ed esco dalla stanza, richiudendola dietro di me. Qui i miei amici, i maiali e Diprè (sì, Andrea Diprè) si stanno letteralmente scompisciando dalle risate. Io mi appoggio al muro sudato, tramante e sotto shock, quando uno di quei bastardi riapre la porta: l’ibrido mi salta addosso, voglioso del mio membro.
     
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    Mi stai dicendo che...li hai letti tutti? :star:
    Cmq sì...quello in cui mi sono tramutato in leone è stato particolarissimo.
     
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    Non é colpa mia se il prof di fisica non é capace a spiegare ahahah
     
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  5. Davatar
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    Cosa c'entra il prof di fisica? E' per la noia che ti scaturiscono le sue lezioni che hai letto i miei sogni?
     
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    Li ho letti tutti d'un fiato, l'ultimo mi ha sconvolta o.o

    Il sogno dove cambi sesso è successo anche a me di sognarlo una volta, è stato stranissimo XD

    Cioè io ero un uomo e facevo sesso con una donna, era strano "vivere" il sesso dal lato opposto
     
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  7. Davatar
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    CITAZIONE (LadyDeath @ 6/11/2016, 22:03) 
    Li ho letti tutti d'un fiato, l'ultimo mi ha sconvolta o.o

    Il sogno dove cambi sesso è successo anche a me di sognarlo una volta, è stato stranissimo XD

    Cioè io ero un uomo e facevo sesso con una donna, era strano "vivere" il sesso dal lato opposto

    Waaaaa ti ringrazio per averli letti tutti! :star:
    In effetti è stato triste concludere la mia grande esperienza onirica con quel sogno...rappresenta per filo e per segno come il mio cervello abbia iniziato ad andare in pappa con tutta questa situazione. Ero un ragazzino pieno di sogni, gioioso e vivace. Chi vive con me ha assistito ad una completa metamorfosi del mio essere....

    Devo ammettere che il tuo sogno è più interessante u.u anche se io, non avendo mai provato ne da una prospettiva ne dall'altra, non noterei tutta questa differenza. Oggi, però, ho sognato, o meglio, mi ricordo di aver sognato.
    Ho sognato semplicemente dell'oral sex sul mio stesso letto; è stato molto realistico perchè provavo vergogna, molta vergogna, e mi sono sorti seri dubbi circa il fatto che potrei sentirmi così a disagio anche nella realtà. Poi, durante l'atto, mi dimenavo dal piacere, ma...effettivamente, non provavo nulla.
    La mia mente può simulare di tutto: la paura primordiale, la vergogna...ma un piacere del genere non sa nemmeno cosa sia, e quindi, non può emularlo. E' stato triste, devo dire...
     
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    Penso che tu faccia questi sogni perchè appunto vuoi provare queste sensazioni, prima o poi arriverà la ragazza adatta. Posso assicurarti che anche realmente potresti provare vergogna o molta vergogna ma è assolutamente normale :)
     
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7 replies since 17/10/2016, 22:18   89 views
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