La storia del Ramadan

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    Ramadan in arabo significa "Mese torrido" è il nono mese del calendario islamico che è legato ai mesi lunari e perciò non cade in un mese specifico del nostro calendario, ma varia di anno in anno; rispetto al calendario solare, le date di Ramadan variano spostandosi all'indietro di circa undici giorni ogni anno, a seconda della luna.
    E' il mese del digiuno islamico durante il quale i credenti musulmani devono astenersi dal mangiare, dal bere e da rapporti sessuali, dall'alba fino al tramonto.
    Il digiuno è destinato ad insegnare ai musulmani la pazienza, l'umiltà e la spiritualità, il Ramadan è il tempo di digiunare per amore di Dio (Allah ) e per offrirgli più preghiere del solito.
    Durante il Ramadan, i musulmani chiedono perdono per i peccati passati, pregano perché Dio li guidi e li aiuti ad astenersi dai mali di tutti i giorni e li sostenga nella purificazione attraverso l'autocontrollo e le buone azioni.

    I musulmani credono che Ramadan sia un mese propizio per le rivelazioni divine all'umanità: primi versetti del Corano sono stati rivelati al profeta dell'Islam, Maometto, proprio in questo mese:
    "Il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza" (Sura II, v. 185);

    Il Ramadan è un mese di carità, durante il quale il credente deve dividere i suoi beni con coloro che ne hanno bisogno.
    Il Ramadan per il musulmano praticante è quello che la Quaresima è per i cristiani praticanti: un mese di sacrifici per il corpo e di elevazione spirituale nella meditazione e nella preghiera, anche se il senso è diverso.

    Il mese del Ramadan Il digiuno cristiano della quaresima rievoca l'esperienza degli Ebrei nel deserto, nelle difficoltà della natura, senza cibo e acqua, avendo solo la parola di Dio per guida fino a sfociare nella gloria della Pasqua, mentre il mese di Ramadan non rievoca alcun evento, ma ha lo scopo di testimoniare la sottomissione fiduciosa, l'obbedienza spontanea e la voglia di corrispondere alla volontà di Dio dei fedeli musulmani:
    "Nella prova del digiuno è più importante il significato spirituale di quello materiale per il fatto che l'uomo obbedisce a un ordine divino. Egli impara a tenere sotto controllo i suoi desideri fisici e supera la sua natura umana".

    Naturalmente durante il Ramadan i credenti recitano cinque volte al giorno preghiere, rivolti verso la Mecca, rispettando un orario ben preciso che varia secondo la latitudine, per esempio la prima preghiera del mattino a Bari comincerà circa 40 minuti prima che a Torino.

    "Esegui l'orazione alle estremità del giorno Il mese del Ramadan
    e durante le prime ore della notte.
    Le opere meritorie scacciano quelle malvagie.
    Questo è un ricordo per coloro che ricordano.
    Sii paziente, ché Allah non manda perduta la mercede
    di coloro che fanno il bene."Corano Surah 11, 114-115

    Il digiuno, durante il sacro mese di Ramadan, è atto basilare di culto, obbligatorio per tutti i musulmani tranne che per alcune categorie di persone, è un mese di purificazione, ricco di grazie, e durante il quale, in una delle sue ultime notti dispari, detta Lailatu l-Qadr (notte del destino), le porte del cielo sono più dischiuse.
    Per legge sono esenti dal digiuno i minorenni, i vecchi, i malati di mente, i malati cronici, i viaggiatori, le donne in stato di gravidanza o che allattano, le persone in età avanzata, nel caso che il digiuno possa comportare un rischio per loro ed è proibito alle donne musulmane mestruate e in puerperio.

    "Chi digiuna ha due motivi di cui rallegrarsi: si rallegra quando lo rompe, e si rallegrerà del digiuno fatto quando incontrerà il suo Signore".

    Il digiuno dura dalle prime luci dell'alba fino al tramonto; in genere va fatto precedere da un pasto leggero poco prima dell'aurora, detto suhur, per poter affrontare la giornata.
    Il tramonto del sole pone fine al digiuno e l’astinenza viene interrotta mangiando dei datteri o bevendo dell’acqua, come vuole la Sunnah del Profeta. L’interruzione iftar, per tradizione viene preceduta da una breve preghiera.
    Dopo la preghiera rituale della sera si usa fare una speciale preghiera notturna piuttosto lunga detta Tarawih: secondo la Sunnah del profeta, questa preghiera va da un minimo di 8 rak'at ad un massimo di 20.
    Il mese del Ramadan
    La rottura involontaria del digiuno non comporta nessuna sanzione, purché si riprenda subito dopo aver preso coscienza di tale rottura. In caso di interruzione consapevole, bisogna rimediare con l’offerta di un pasto a un certo numero di musulmani bisognosi, oppure dare l’equivalente in denaro; diversamente bisogna digiunare per sessanta giorni.
    Con il sorgere della luna nuova del mese di Shawwal ha termine il mese di Ramadan e con esso finisce l'astinenza ed inizia 'Id al-Fitr, la festa della rottura.

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