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dawnphoenix1937
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I sogni che andro' a descrivere gli ho "veramente" fatti. Da tali vorrei trarre ispirazione per scriverci un libro... Tali sogni sono molto particolari. Cominciamo col primo.
Nel 1999 quasi 2000. In una notte come tante da bambino, sognai di trovarmi nel mio letto, nella mia stanza, nella mia casa, nel mio quartiere. Tutto era calmo e tranquillo ed esattamente uguale alla realtà. Vedevo e agivo come se fossi sveglio in prima persona. Sentii. perfino la fresca brezza notturna sul viso quando decisi di andare alla finestra e aprirla notando anche che non c'era nessuno oltre a me. Inoltre l'unico elemento estraneo di quel mondo parallelo, era una piramide dorata non distante da casa. Da essa usci' una leonessa che venne da me. Me la ritrovai in stanza e mi mise alla prova balzando su di me ma io riuscì prontamente a schivare facendole fare un volo dalla finestra. Ma lei ritornò. Questa volta docile e si trasformò in una ragazza dal bel viso, lunghi capelli neri e lungo abito bianco. Mi avvertii che nella piramide c'era uno spettro nero senza volto. Un essere pericoloso e malvagio che andava sconfitto e io potevo affrontarlo. Senza stare a pensare andai alla piramide e dopo aver percorso un corridoio entrai in una grande stanza e lui era lì. Il nome dato rispecchiava il suo aspetto. Uno spettro dal lugubre abito nero incappucciato e senza volto visibile. Gli gridai che ero lì per sconfiggerlo ma non fece una piega. Così attaccai per primo correndo verso di lui con l'intento di dare un pugno. Ma con telecinesi mi scaraventò contro una parete della stanza. Mi rialzai, non avevo nulla di rotto ne ferite, avvertivo solo di aver ricevuto un duro colpo. Riprovai ma il risultato fu il medesimo. Mi rialzai di nuovo pervaso dalle emozioni. Mi faceva rabbia non riuscire nemmeno ad avvicinarmi. Solo in seguito mi accorsi che la mia mano destra era molto calda. Avevo accumulato tutt'intorno ad essa energia luminosa senza accorgermene. Attaccati una terza volta e lo spettro non reagì come se fosse sorpreso. Riuscì a colpirlo e si sprigionò tantissima energia luminosa che credo abbia distrutto lui e fatto risvegliare di colpo me. La cosa strana o meglio per me non chiara, è che al risveglio, nonostante non mi fossi mosso dal letto, ero stanco, sudato e affaticato come se avessi combattuto davvero o quasi. E la mano destra era più calda rispetto al resto del corpo accaldato. Fu solo fantasia o qualcos'altro. Lo scoprirete forse in uno dei prossimi riassunti onirici...
Edited by dawnphoenix1937 - 22/4/2016, 17:33
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In attesa della prossima "puntata" allora 
Se di qualcuno vuoi un'interpretazione psicologica, chiedimi
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dawnphoenix1937 .
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Proseguiamo...
Inaspettatamente quasi ogni anno o a intervalli più lunghi e irregolari tali sogni accadevano. Ritornai di nuovo nella copia esatta di dove vivevo, questa volta di giorno e questa volta non era disabitata. C'erano alcune persone ma che non avevo mai visto. Bambini e adulti, non erano molti. Decisi incuriosito di uscire di casa, andai dai bambini in giardino e chiesi di giocare con loro. Il realismo era sempre impressionante. Poco dopo però qualcosa accadde. Il sole in maniera innaturale calava più velocemente per far notte più presto. Apparve nell'ombra quello che sembrava un vampiro. Aveva gli occhi tutti rossi, pelle pallida e lungo mantello ma non desiderava sangue. Tale voleva attaccare noi bambini perché non poteva controllarne le menti. Forgiato dalla prima esperienza ormai sapevo come muovermi, presi un ramo da un albero e lo feci diventare un bastone ben definito appuntito ad un estremità con la sola volontà della mente. Lo scontro con il vampiro iniziò con lui che si scaglia su di me, era forte, ma io avevo sempre quelle potenzialità in più. E lo scontro finì a mio favore, colpendo al cuore il vampiro che scomparve. Vidi l'ombra di un pipistrello entrare in una casa, così andai a vedere, e trovai gli adulti in quella casa in stato di trance con gli occhi rossi come il pipistrello che se ne stava appeso ad una parete. Uscii e tornai dai bambini visibilmente spaventati. Il sole calava sempre più, dissi che dovevano cercare riparo e stare lontano dagli adulti perché non erano in sé e gli diedi il mio bastone per difendersi. Io mi concentrai, da qualche parte doveva esserci qualcosa di estraneo come la prima volta e dovevo trovarlo. Così l'energia in me mi permise di volare. Feci parecchi chilometri finendo in una provincia vicina, lì c'era un castello che non avrebbe dovuto esserci. Così feci irruzione e inizia a dare pugni a chiunque fosse sulla mia strada all'interno del castello. Trovo la sala del trono dove il capo dei vampiri era seduto concentrato a far calare in fretta il sole. Ma il mio intervento lo costrinse alla fuga, sparendo. Si lui preferì fuggire, e il sole tornò ad illuminare. Poi mi risvegliai.
La terza esperienza avuta l'anno successivo, mi condusse altrove, mi ritrovai in un altro mondo. Un altra città, sconosciuta e molto popolata di epoca contemporanea. Camminavo per le strade, guardavo le vetrine notando il mio riflesso, a differenza del mio aspetto nella realtà ero di corporatura media e non grassoccia, insomma era la rappresentazione ideale di me, era pazzesco e mi piaceva. Poi incontrai un bambino piangente, e gli chiesi il motivo del suo pianto, lui disse che era perché un suo parente non era più lo stesso da quando era andato a curarsi in clinica. La cosa mi puzzava e decisi di indagare. Chiesi al bambino di mostrarmi dove fosse questa clinica e lui mi ci condusse. Una guardia di sicurezza presiedeva l'entrata, solo i malati potevano entrare... Dovetti recitare, mi avvicinai accusando con faccia sofferente un forte dolore alla schiena e la guardia mi fece entrare indicandomi di andare in fondo al corridoio. Ci andai entrando in una stanza piena di oggetti strani su scaffali. Una voce possente mi parlò senza mostrarsi: "qual'è il tuo male?", io dissi la schiena dolorante, allora la voce disse di toccare un oggetto alla mia sinistra e che sarei guarito. Feci come disse. E la voce fu sorpresa dal fatto che non funzionasse, gettai la maschera, e dissi di non avere nessun male ipotizzando che senza non poteva prendere il controllo di me come gli altri, l'inganno era scoperto e io ero disposto a dirlo alla gente, la voce gridò adirata: "NOOOOOOO", capii che dovevo andare via, così mi concentrai, persone in trance uscivano da delle stanze pronte a fermarmi, concentrai l'energia nelle gambe e corsi, ero velocissimo, nessuno poteva prendermi, sembravano tutti dei bradipi a confronto. Uscii di lì mettendo KO la guardia con la porta. Della gente stava arrivando per curarsi, li fermai e gli dissi dell'inganno. Sentii un altro "no" gridato e l'edificio poi risultò vuoto. Il nemico aveva lasciato quel mondo. E anche io tornai al mio risvegliandomi.
Altri sogni molto presto...
Per non fare doppio post, se nessuno ha ancora commentato, edito con altri sogni:
Quest'altro sogno si rivelò più particolare dei precedenti e anche tra i più inquietanti a mio parere. Mi ritrovai in una cittadina vuota e desolata, con un castello su di una collina, non potevo interagire con niente, nessuno mi sentiva o vedeva, e si ho detto nessuno nonostante affermo che era desolata. Questo perchè poco dopo vidi forse un altra sognatrice come me, una ragazza alta e snella, jeans e camicetta bianca, capelli neri corti. Non potevo fare altro che seguire lei e vedere cosa accadeva. Esplorò la zona e si diresse verso il castello, sperando di trovare qualcuno, salimmo una scalinata, e io notai una vetrata con sopra una grande ombra nera che aveva occhi rossi, improvvisamente tale ombra esce per metà dalla vetrata fissandomi per poi tornare al suo posto dopo 1 o 2 secondi, ma non fece così prima con la ragazza. Andai da lei, e vidi che aveva trovato delle persone, madre, padre e figlioletto. Erano spaventati e la ragazza si offrì di aiutarli ad uscire dal castello, ma delle statue di belve si animarono e attaccarono tutti, io ero impotente, cercavo in tutti i modi di concentrarmi ed interagire, ma niente. La famiglia fu eliminata dalle belve, la ragazza fu costretta a tuffarsi nel fossato da una finestra, sopravvissuta, uscii dalla cittadina, e poi io mi svegliai, forse si risvegliò anche lei. Non sempre anche nei sogni, si possono conseguire delle vittorie.
Dopo 2 anni, tornai ad avere tali esperienze in prima persona. Anche questo fu un breve sogno strano anche rispetto ai primi. Mi ritrovai all'interno di un intricato castello pieno di corridoi quasi fosse un labirinto. Non si poteva uscire da esso, e ciò mi faceva molto innervosire, difatti non amavo i labirinti. Dopo aver fatto parecchia strada trovo una porta di legno. Pensando fosse l'uscita, non esitai a raggiungerla e a varcare quella soglia. La porta si richiuse dietro di me, la stanza venne illuminata da torce infuocate che si accesero da sole. Le pareti, erano piene di facce sofferenti. Apparve dal nulla uno strano tizio dall'elegante abito bianco, che mi diede il benvenuto alla sfida da affrontare per uscire da quel posto, in caso di sconfitta il prezzo da pagare era rimanere intrappolato in quelle pareti per l'eternità. Mi disse che avevo libertà di scelta della sfida da affrontare, mostrandomi una visione di un uomo in abiti greci antichi combattere contro un mostro deforme e possente schierato dal tizio elegante, l'uomo sembrava avere la meglio e sembrava che avesse vinto disintegrando il mostro, ma esso tornò e sconfisse l'uomo. In tale visione c'era qualcosa di strano, per tutta la durata del combattimento, l'uomo elegante non era inquadrato... La cosa mi puzzava di imbroglio, e l'unica idea che mi è venuta d'istinto per non rischiare di perdere come l'uomo greco in combattimento, era di scegliere di fare un duello, dove io avrei utilizzato le mie carte, e l'avversario il mostro usato in precedenza. Non prendetemi per un ossessionato, ma tale secondo me era tra le scelte più azzeccate, in questo modo, anche il tizio elegante sarebbe stato coinvolto nella sfida direttamente, perchè se azzeravo i sui punti vita, oltre a sconfiggere il suo mostro, avrei vinto, a differenza del combattimento precedente dove si intendeva che il tizio elegante era spettatore passivo, o così sembrava. Dunque la sfida cominciò. L'avversario schierò la sa creatura per primo. Arrivato il mio turno, schierai anche io un mostro, e attaccai per determinare in punti quanto era la forza di attacco del mostro avversario che ebbe la meglio sul mio, determinando dal danno recato ai miei punti vita che la sua forza era pari a 3000. Turni passarono cercando di resistere al suo assalto diretto... Con magie riuscì a distruggere il mostro avversario, ma come sospettavo, l'imbroglio si manifestò. Il tizio elegante, resuscitò il suo mostro con una magia, così e di nascosto sicuramente imbrogliò altre volte, all'insaputa dei mal capitati che magari il suo mostro lo sconfiggevano davvero. Una mia carta però ribaltò la situazione, impedii all'avversario di resuscitare per quella volta il suo mostro, e col mio mostro migliore potenziato all'inverosimile, attaccando direttamente gli tolsi tutti i punti vita... così lui fui imprigionato nelle pareti di quella stanza. subito dopo si aprì una porta di pietra davanti a me e al di là c'era una luce fortissima, tutti quelli intrappolati nelle pareti, si liberarono e sotto forma di luce ed attraversarono quella porta. Se fosse l'aldilà non saprei, anche io l'attraversai ma mi risvegliai nel mio letto.
I prossimi sogni vorrei separarli per non rendere questo unico post infinito. Quindi prima di postare ancora, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate fino a questo punto. I prossimi sogni saranno molto più strani e si intrecceranno con la realtà... Dunque a voi la parola prima di proseguire coi riassunti onirici...
Edited by dawnphoenix1937 - 22/4/2016, 17:49.
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