Sindrome dell'abbandono

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    Avrei potuto aprire questo topic anche in "psicologia", ma ho trovato questa sezione più adatta perché parte tutto dalla famiglia e dalle relazioni.
    Per fare un'introduzione, vi rimando ad un sito che ho trovato interessante e riassuntivo (click).

    Non so se ne parlo più per sfogo o più perchè mi piacerebbe un confronto con voi, se qualcuno ne ha sofferto o per un minimo c'è passato :)
    Per quanto mi riguarda, è la seconda volta che un medico mi fa notare che questa sindrome mi appartiene e.. Direi che me ne rendo bene conto anche da sola. In seguito a vari abbandoni subiti, per me è diventato quasi un trauma.. Che riesco ad affrontare, non mi deprimo, ma lo somatizzo molto a livello fisico e mi amplifica un altro problema sul quale non mi va di dilungarmi, ma che non posso permettermi di avere.

    Quale potrebbe essere una soluzione? Sarebbe semplice dire " non affidarsi agli altri " ma chi ci riesce?
    Ogni volta che credo di essere circondata da persone che non andranno mai via o comunque quando ho dei punti fissi.. Puff.. Spariscono. E vorrei essere come quelle persone a cui queste situazioni scivolano addosso, che fanno prevalere rabbia e orgoglio.. Invece io mi ci aggrappo e faccio una fatica immensa a "dimenticare".
     
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  2. Michiko5389
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    E' assolutamente sbagliato pensare che la soluzione possa essere il non affidarsi agli altri. Lo dico perché effettivamente io non mi affido a nessuno, ma non per questo sto meglio, anzi!
    E' fondamentale avere persone nelle quali possiamo trovare un supporto, di qualsiasi tipo. Non è giusto rinunciare ad un punto di riferimento solo per paura che, di punto in bianco, possa abbandonarci.
    D'accordo, se vogliamo è la tecnica di difesa più ovvia contro questo tipo di sofferenza, ma non è corretta, perché sbilancia completamente il rapporto che abbiamo con gli altri.
    Probabilmente, io mi ritrovo con la sindrome contraria a quella dell'abbandono. :lol: Per cui faccio fatica ad immedesimarmi nella situazione, ma posso dirti ciò che ne penso.
    Intanto, leggendo il sito che hai linkato (correggi il link, perché mancano i : tra http e //, non si apre), le motivazioni generali che danno il via alla sindrome sono l’incompiuta costruzione della fiducia in sé stessi e la convinzione più o meno consapevole che solo delegando le responsabilità e i problemi ad un altro si riesca ad andare avanti, ciò crea nel soggetto la percezione che è giusto e preferibile dipendere da altri per superare le avversità della vita.
    Ora, non posso dire gran che sulla prima, ma mi pare che tu non sia una persona che tende a delegare per aggirare i problemi o perché pensa di non farcela. Io ti vedo come una che affronta le situazioni di petto, con o senza aiuti esterni. Magari ho un'impressione sbagliata, ma se soffri l'abbandono delle persone non è per questo motivo.
    Allora, devi cercare di capire quale sia. E' per ragioni puramente sentimentali? Da cosa deriva il tuo senso di incompletezza?
    Credo che, per superare questa sindrome, tu debba analizzare tutti questi aspetti, farne un elenco e cercare di "eliminare" la dipendenza dagli altri per ognuno di essi. Non completamente, ovvio, altrimenti arriveresti all'estremo opposto, ma direi che devi diventare capace di raggiungere la tua interezza anche senza le persone che vengono a mancare. Tu non sei gli altri e gli altri non sono te. Non c'è niente che ti impedisca di essere completa anche da sola. :)
    Mi rendo conto che, da scrivere, sia una cosa semplicissima, ma che in realtà sia tutt'altro che facile. Però direi che la soluzione sta nel razionalizzare, rompere tutto in pezzi piccolissimi, analizzarli e poi rimetterli insieme.
    Almeno, io proverei di fare così.
     
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    Che bella che sei, Giada :*

    Hai detto giusto, io non delego ma affronto da sola le situazioni e di petto, questo sintomo non ce l'ho e neanche la depressione.
    "Semplicemente" somatizzo a livello fisico e continuo a pensare a ciò che perdo.
    Hai ragione sul dover analizzare ogni cosa.. È di natura sentimentale si, ma non riguarda l'amore.. Non solo almeno ^^" perché li è successo abbastanza di recente, in famiglia e amicizie invece lo vivo da 20 anni.
     
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  4. Wes_Djoke
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    Scusa Veronica, posso chiederti cosa vuol dire che "lo somatizzi molto a livello fisico"?

    Sinceramente sono un po' confuso in generale...
     
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  5. Michiko5389
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    E' normale pensare a ciò che si perde, solo che non si può continuare a soffrirne per sempre. ^^ Ad un certo punto bisogna fermarsi e pensare "Mi manca davvero qualcosa che poteva darmi SOLO questa persona?". Spesso riusciamo a trovare ciò che ci manca da altre parti, allora rimarrà il ricordo di chi si è allontanato, la consapevolezza che è stata una persona unica nella nostra vita, ma non sarà più così doloroso.
    Probabilmente vivere questo tipo di disagio con la famiglia è anche peggio, perché consideriamo ovvia la presenza dei nostri parenti più stretti. E' così da sempre? Hai provato a capire a cosa sia dovuto questo distacco che senti?

    :kiss: :fiu:
     
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    CITAZIONE (Wes_Djoke @ 10/1/2016, 20:12) 
    Scusa Veronica, posso chiederti cosa vuol dire che "lo somatizzi molto a livello fisico"?

    Sinceramente sono un po' confuso in generale...

    Ho dei problemi fisici e psicofisici.. Che derivano dalle situazioni di stress emotivo che vivo
     
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  7. Wes_Djoke
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    Mi dispiace Veronica, di solito in queste situazioni cerco sempre di dare una mano o quantomeno di esprimere il mio punto di vista, in questo caso però mi sento troppo ignorante e piuttosto che parlare tanto per parlare preferisco stare zitto.

    In ogni caso spero che tu riesca a superare questa cosa :)
     
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  8. chicco1@
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    Veronica , da quando mia madre è alla casa di riposo, mi sono operata 2 volte alla parotide o come si chiama, 1 penne e l altra a pescarea a penne mi hanno fatto stare 2 settimane x togliere la palla del tumore.... per paura che uscisse di nuovo, quando sono uscita dall ospedale di penne NESSUNO mi ha detto che NON potevo stare al sole , una volta ci capitai e mi fece i liquidi , mi sono dovuta rioperare d'urgenza x la 2 volta per fu un doppio schock e mi sentivo anche li sola e abbandonata nonn veniva nessuno solo la mia amica Melissa con altri amici nostri, ma parenti 0 nessuno che si informasse di come stavo.. al telefono mi chiamavano solo le amiche e ci dormivo addirittura .. per non farla lunga anche io soffro di depressione mio padre morì il 30 ottobre 1994 e mia mamma in casa di riposo MI SENTO SOLA .. triplo trauma , menomale chicco che mi fa compagnia , per me non è solo un gatto .. a volte anceh io ho crisi di pianto e sono molto emotiva... ieri sera come puoi leggere nel topic interrogate chicco1@ ad un certo punto della cena mi sono messa a piangere quarto trauma .. amministratore di sostegno per il motivo banale che andavo nei bar e non sapevo gestire i soldi, io avevo dei debiti.. 85 euro se fosse dipeso da me li avrei ridati a dicembre che avevo 577 euro no ora che avevo 300 di meno... -.-'' i capelli non vuole farmeli fare un macello ..scusatemi lo sfogo...mentre scrivo piango..scusatemi
     
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    "Le persone che odiano se stesse non sono in grado di amare né di credere nel loro prossimo."

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    Purtroppo quando c'è a carico un amministratore di sostegno non è affatto facile gestire la situazione socio-economica, ma ti assicuro che nella maggior parte dei casi si interviene per il bene della persona; il mio consiglio è quello di tener duro e di trovare quanto più possibile un punto d'accordo ;)
     
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    CITAZIONE (Michiko5389 @ 10/1/2016, 19:27) 
    l’incompiuta costruzione della fiducia in sé stessi e la convinzione più o meno consapevole che solo delegando le responsabilità e i problemi ad un altro si riesca ad andare avanti, ciò crea nel soggetto la percezione che è giusto e preferibile dipendere da altri per superare le avversità della vita.

    Chiariamo alcune cose: l'articolo appena letto fa riferimento a un evento ben più drastico che, come esempio principale, descrive il distacco del bambino dalla madre. Poi per quanto riguarda la definizione, c'è da dire che il soggetto affetto dalla psicopatologia in questione (perché in tali termini viene posta), è spesso inconsapevole della percezione che ha; e non si rende conto affatto di manifestare i suoi problemi soltanto trasferendoli ad un altro o a qualcos'altro. E' qui perciò che si va a indagare sulla fiducia in se stessi...
     
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  11. chicco1@
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    CITAZIONE (~inside aemilius~ @ 10/1/2016, 23:33) 
    Purtroppo quando c'è a carico un amministratore di sostegno non è affatto facile gestire la situazione socio-economica, ma ti assicuro che nella maggior parte dei casi si interviene per il bene della persona; il mio consiglio è quello di tener duro e di trovare quanto più possibile un punto d'accordo ;)

    peggio di una bimba mi trattano, anzi peggio di una mongoloide.. prima non era così il rapporto tra amministratore-amministrato non vuole neppure accompagnarmi a fare la spesa, pensa, gli avevo chiesto la lettiera x chicco, era agli sgoccioli come lo cambiavo io il gattino? .,.'' e questo è solo un esempio gli dico di farmi fare i capelli, 29 euro dice che è troppo a pescara costa 60 euro .... 30 solo la tinta io ho pagato 29 tutto ah alle poste mi disse te la farò pagare ..
     
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    Iole, la tua situazione è ovviamente molto differente dalla mia e mi dispiace moltissimo sentirti così.. Ma in un certo senso sento che possiamo capirci :* e mi dà forza sapere la situazione che affronti.. Una crisi di pianto ogni tanto ci sta, è il tuo modo di sfogare ma dimostri una gran forza :) cerca di essere il più paziente possibile e cerca di capire cos'è cambiato ora con l'amministratore di sostegno, ora non so di preciso come funzioni ma.. Meriti di essere trattata da donna matura.

    CITAZIONE (~inside aemilius~ @ 11/1/2016, 00:33) 
    Chiariamo alcune cose: l'articolo appena letto fa riferimento a un evento ben più drastico che, come esempio principale, descrive il distacco del bambino dalla madre.

    Infatti si, per un periodo, da bambina sono stata distaccata da mia madre.. Non proprio fisicamente.. Ma va be', non stava molto bene e non poteva badare a me
     
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  13. chicco1@
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    CITAZIONE (>Veronica< @ 11/1/2016, 00:50) 
    Iole, la tua situazione è ovviamente molto differente dalla mia e mi dispiace moltissimo sentirti così.. Ma in un certo senso sento che possiamo capirci :* e mi dà forza sapere la situazione che affronti.. Una crisi di pianto ogni tanto ci sta, è il tuo modo di sfogare ma dimostri una gran forza :) cerca di essere il più paziente possibile e cerca di capire cos'è cambiato ora con l'amministratore di sostegno, ora non so di preciso come funzioni ma.. Meriti di essere trattata da donna matura.

    Grazie tesorina..ma lui mi tratta molto male .. se ne esce solo con 10 euro ogni tanto .. -.-'' lui non è MAI reperibile e devo spendere la paghetta (10 euro) x la spesa quando ci potrei comprare, cioccolata o mayonese ,liquirizia big babol o altro.. me lo devo comprare io, lui non mi compra queste cose ma se devo farci la spesa non mi bastano .. neppure per una colazione o un caffè... -.-'' tempo fa venne in casa mia ero andata a trovare mia madre in casa di riposo ero appena arrivata, avevo lasciato tutto PULITO .. quando torno scopro che lui è venuto e ha fatto delle foto col cellulare x farle vedere al giudice io sto facendo tanto x farsì che io non venga RINCHIUSA... addio libertà.. non POTEVA FARLO NON POTEVA ENTRARE SENZA DIRMI NULLA .. non si fa approfitta del potere che ha come amministratore di sostegno .. e questo NON MI VA
     
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    Il distacco a cui si fa riferimento, però, è quello definitivo; in cui si rimane orfani... altrimenti in tantissime situazioni sarebbero tutti colpiti dalla sindrome in questione (che, ripeto, qui viene posta in termini eccessivi).
     
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    @Iole non voglio andar troppo OT, ma rivolgersi ad un legale?

    @Emilio certo, ho premesso nel primo post che la mia situazione è differente.. Non sono orfana grazie a Dio, ma ho un piccolo problema sul quale volevo pareri e confronto.. Tutto qua
     
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