Problema di costanza

Necessito veramente di qualche dritta

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    Il Senzacuore

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    Ciao a tutti ragazzuoli. La situazione di cui mi preme parlare non è legata alla famiglia nel vero senso della parola, anche se la famiglia contribuisce a peggiorare quello che già di per se' è un problema abbastanza serio.

    Nella fattispecie il mio problema potremmo definirlo "incostanza".
    Inizio mille e più cose ma raramente ne finisco una, anche se posso assicurarvi che fare tali attività mi procura spesso un piacere intenso. Attività fisiche, scrittura e creatività, studio, chitarra e via di questo passo sono attività che amo e adoro ma purtroppo tendo ad essere incostante.
    Ho cercato di capire le ragioni di questa mia problematica e oltre ad avere una immaginazione estremamente creativa, probabilmente parte di questa problematica deriva dal fatto che sono un assoluto perfezionista. Non posso accontentarmi di qualcosa che sia meno della perfezione e sebbene in molte di queste attività poi mi rivelo "mediocre" finisco poi per "fissarmi" su alcuni aspetti per ore e ore. Vi faccio un esempio: quando inizio un nuovo racconto tendo a scrivere tantissimo nel prologo e nel proemio preparando una storia... che poi alla fine non scrivo. Le mie cartelle sono orrendamente piene di lavori mai finiti. Oltre tutto ciò sono incostante anche nei miei allenamenti e sovente ho ceduto alla pigrizia per poi finire per non combinare un ciufolo. Chitarra certe settimane mi attivo e suono ogni giorno ma poi inevitabilmente mollo la chitarra un giorno e.. passano settimane senza che la riprendo in mano.
    Questa situazione è amplificata dal fatto che i miei genitori irrazionalmente premono affinché trovi un lavoro, nonostante sia studente all'università. Oltre al fatto che non avrei tempo materiale per studiare dopo, ma quello che mi serve non è un'attività che al momento credo sentirei come "imposta" quanto invece riuscire a disciplinarmi nelle mie passioni. Aggiungo che comunque i miei, particolari necessità di soldi non ne hanno, quindi insomma, peso sì, ma non sono in condizioni in cui metto realmente in difficoltà la mia famiglia.
    Nella mia ottica avrebbe senso parlare di "lavoro" soltanto quando fossi capace di amministrarmi da me e mi fossi effettivamente laureato con successo.
    Ci aggiungo inoltre che la mia famiglia non mi sa apprezzare. Ho perennemente la sensazione di essere sottovalutato. Di recente ho passato ai miei genitori quanto ho scritto del libro che sto facendo e la reazione, perfettamente superficiale di mio padre, è stato un "i tuoi lavori sono pesanti come te". E tutto ciò quando persone anche molto diverse le une dalle altre hanno invece fornito sempre riscontri molto positivi su quanto ho fatto. Sono certo della bontà del mio lavoro, ma è spossante mettere il proprio impegno per non vedersi capiti neppure dalle persone che ti hanno messo al mondo e questo sentirmi incompreso e alieno, ha creato diversi effetti a catena che probabilmente sono causa di alcune mie deficienze comportamentali e ansie assortite. Per capirci mi capita di avere una sorta di "attacchi di panico" quando vado a dormire. Non mi addormento, mi continuo a rigirare nel letto e divento preda di un'ansia che mi paralizza.

    Ho provato ad esporre alla mia famiglia, incontrando scarso supporto. Io avrei bisogno di qualcuno o qualcosa che mi tenesse in riga anzitutto su queste piccole cose piuttosto che su "risultati" da ottenere che poi per carità, li ottengo pure, ma finiscono per essere dei palliativi. A che ciufolo mi serve essere laureato o avere un lavoro se poi vivo male tutto ciò, senza essere capace di dedicarmi al massimo a quello che mi piace fare?

    Di recente inoltre mi sto frequentando con una ragazza e il mio timore è che questi problemi sul lungo e breve termine finiscano per impattare anche su di noi. E qui, se permettete, inizio ad avere le balle girate, perché va bene tutto, ma sta ragazza mi garba assai.

    Quindi eccoci al dunque, voi avreste un'idea su come lavorare su questa mancanza di costanza? Dei metodi pratici da usare per riuscire ad auto-gestirmi il tempo e a limitare l'influenza della mia famiglia sul versante ansiogeno?

    Perdonatemi il papiro ma davvero, qui sono alla frutta e vista la situazione voglio dare una svolta a questo problema qui una volta per tutte. Grazie mille ;)
     
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    Ne abbiamo già parlato un po' ma giusto per ribadire il concetto.. Cerca di organizzarti meglio, di avere orari regolari e importi un tot di tempo al giorno per ogni cosa senza sforare troppo. Se rendi tutto una routine, la costanza viene in automatico ;) i tuoi si lamenteranno sempre, è quello il compito dei genitori :lol: ma quando lo fanno.. Be' è il momento giusto per suonare :P così non li senti -_-
    Forza giovanotto, che sei capace di questo e altro.

    Ah..e non preoccuparti della "ragazza che frequenti".. Imparerà a conoscerti e capirà ;)
     
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    Non possiamo continuare a rubarci cose a vicenda

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    Secondo me avresti bisogno anche di qualcuno che apprezzi ciò che fai, senza ritenerti pesante...ti motiverebbe ad andare avanti!
    ;)
    Poi probabilmente il fatto che tu cerchi di giungere alla perfezione fa sì che tu ti impunti e passi più del dovuto a pensare a come migliorarti, ciò non è sbagliato ma dovresti forse ridimensionarti e dedicare del tempo prestabilito per ogni cosa (come ti ha anche detto Veronica) e fare tutto con maggiore calma.
    Chiaramente questo è quello che penso io, non va preso per oro colato ma come un consiglio. :)
     
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  4. kanadæ ~
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    Il problema dell'incostanza infliggeva anche me, quindi capisco il disagio che provi. Credo che sia un pò il difetto dei curiosi, di noi persone travolte dagli interessi e le passioni, così tante e così diverse da farci perdere il controllo fino a non riuscire a gestirle realmente tutte. Pensiamo di riuscire a concentrare la stessa attenzione su tutto ciò che ci piace ma il cervello è uno solo e alla lunga va in tilt a furia di pensare a questo, quello e quell'altro!
    Devi fare ordine, fermarti un attimo e capire quale davvero di tutti i tuoi interessi è DAVVERO parte di te e quale invece è soltanto un semplice curiosità passeggera. Bisogna essere selettivi perchè non si può pensare di dar conto a tutto ciò che ci piace. C'è per forza qualcosa che in mezzo a quella marea di roba ci piace più di altro ed è su quella che bisogna spendere le energie. Concentrarsi su una sola cosa è più facile ed è anche più facile non cadere nell'incostanza perchè hai un solo obiettivo e niente ti distrae. In questo modo fai tutto per bene (e non tutto perfetto perchè ahimè, la perfezione non esiste. Esiste il "fare sempre meglio") perchè ti concentri su quell'unica cosa che davvero ti ha conquistato. Mentre, invece, avere tante cose per la testa, tante cose a cui dar retta, finisce per demoralizzare perchè non ci si concentra davvero su tutte e quindi si fa tutto male o a metà. Per quanto riguarda la motivazione che scarseggia in famiglia, mi rendo conto che può far male ma non ti far ostacolare da questo perchè a volte i genitori non capiscono davvero quanto certe parole possano essere debilitanti per i figli. Non lo fanno neanche con cattiveria, anzi. Il più delle volte è il loro strano modo di spronare a far meglio senza troppi giri di parole! Fai partire da te stesso la motivazione perchè nessun parere conta quanto quello che hai tu di te stesso (queste frasi mega articolate le amo (?)) Se ti reputi bravo e capace, chi se ne frega se a qualcuno quello che fai non piace! Continua per la tua strada e amen.
     
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    Grazie mille per le dritte ragazze! Anzitutto a miss Veronica, che ha decisamente colto il segno e anche agli altri! Kanade il tuo commento mi è veramente piaciuto tanto tanto, specie per il discorso sulla scelta. A livello di passioni in realtà non sono poi così tante (teatro - chitarra - attività fisica - scrittura). Con le prime tre, essendo più "pratiche" posso avere meno problemi dedicandomi anche un oretta al giorno, il problema nasce dalla scrittura perché tendo veramente a far partire tanti progetti diversi.

    Effettivamente dovrei imparare a incanalare la mia creatività verso un unico progetto ^^
     
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    "Le persone che odiano se stesse non sono in grado di amare né di credere nel loro prossimo."

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    Boss, il punto è un altro a mio parere.
    Come sai, io ho il tuo medesimo problema e credo di aver compreso ormai da tempo le motivazioni. Sono arrivato alla conclusione che questo costante senso di insoddisfazione deriva principalmente dalla propria personalità. Abbiamo sempre bisogno di qualcosa da fare: scrivere, leggere, passeggiare, comunicare, guardare, ascoltare, ma se c'è una sola cosa in cui non siamo proprio in grado di esprimerci è l'ozio. D'accordo, ci prendiamo quei dieci minuti, quell'oretta, quella mezza giornata (e già è troppo) per riprenderci un attimo da un'intensa attività appena svolta, ma se ci fai caso molto probabilmente non ti sarai mai dedicato interamente al dolce far nulla; perché il nostro problema è che paradossalmente ci stanchiamo se dobbiamo semplicemente poltrire... è una caratteristica che ho notato spesso negli altri invece. E ciò diventa spesso conseguenza di pochi interessi, alias continuità e routine; ma chi vive costantemente (perché anche questa è costanza) del bisogno di fare per vivere, è sempre alla ricerca della novità, anche se quest'ultima chiaramente è circoscritta alle cose che più ci aggradano, cioè le passioni.
    Non ti dirò pertanto che dovrai rinunciarne a qualcuna per un'altra che ritieni più importante, perché per persone come te questo ragionamento è del tutto inutile. E sai perché? Essenzialmente perché tu hai bisogno di tutte le tue passioni: in poche parole, se tu rinunci anche solo in parte a quella più banale (facciamo l'attività fisica), renderai di meno nella scrittura e inizierai ad innervosirti settimane dopo che avrai ripreso in mano la chitarra. Ogni cosa è collegata all'altra e potrai farne a meno soltanto quando non ne avvertirai più bisogno (perché non ti sarà più d'interesse, ad esempio) e qui si rende chiaro il discorso della tua "incostanza". Incostanza che dunque diventa necessaria per mantenere inalterato quell'equilibrio psico-fisico che tante volte viene disgregato dall'imprevisto: una ragazza di cui ti innamori, ad esempio. Per cui, porre al centro dell'attenzione ulteriori "elementi" diventa fonte di stress e di riflessioni anche sulle proprie passioni, oltre che su se stessi.
    La soluzione qual'è? Per me devi fare in modo che tutto scorra autonomamente. Senti di dover mettere da parte qualcosa pur avendo paura di non riprenderla? Fallo, perché comunque le vere passioni non passano così facilmente: tra trent'anni magari sarai sposato e felice con la tua pancetta e non vorrai dedicarti più alla sbarra, ma consumerai comunque parte del tuo tempo a scrivere, solo e unicamente per la ragione che per te scrivere è una ragione di vita (scusa il giro di parole); e soprattutto ricordati sempre però che la passione non è l'unica fonte di gioia. Ecco perché non devi aver timore di quel che ti si presenta all'improvviso, qualsiasi esso sia. Credo che nel tuo caso, così come nel mio, spesso ci si rivolga a ciò che piace fare molto più del dovuto proprio perché c'è davvero più quantità rispetto alla gente comune (a volte mi verrebbe da dire: beati loro che non hanno troppo a cui pensare per riuscire a "rilassarsi") e questo è un grave rischio perché a lungo andare comporta un allontanamento proprio dall'inaspettato, che è fondamentale nella vita.
    Ad ogni modo, un consiglio più pratico sento di potertelo dare: per qualche giorno (ne bastano due o tre) e soprattutto quando sai di poterla attuale, fai una programmazione per orari di quello che vorrai fare, proprio a creare una routine. Ti assicuro che passate le quarantotto o settantadue ore sarai pronto per poter riprendere nella tua incostanza che, ripeto, è vitale ;)
    Per ultima cosa, ti dico di lasciar perdere totalmente i tuoi genitori relativamente alle tue passioni e al lavoro che in un futuro vorrai intraprendere: è naturale che loro si preoccupano di te ed è anche normale che possano disprezzare (seppur senza reale criterio) quel che tu ami, sia perché son persone anche loro e possono avere caratteri totalmente differenti da te, sia perché si tratta, appunto, dei tuoi genitori. Io quel che scrivo non lo faccio leggere a mia madre perché pur possedendo una sensibilità unica, affermerebbe che i miei testi sono esattamente come me: pesanti. Con mio padre che peraltro ha una mentalità da scienziato e analizza le cose per quel che sono, nemmeno ci provo. Purtroppo, sin dalla nascita dei propri figli, i genitori creano una sorta di barriera perché si aspettano dagli stessi le stesse cose che la società ti sprona a raggiungere per il soddisfacimento della propria esistenza: una famiglia e un buon lavoro e forse nemmeno con queste due smetterebbero di spronare il figlio in nonsisachecosa.
    Questo è tutto, boss. Spero che la mia riflessione a tarda notte sia stata di tuo gradimento ;)
     
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    Io sono nettamente il contrario tuo... Poche passioni e le poche che ho le porto avanti... Quelle che ho lasciato è stato o perché non erano davvero mie passioni ma mi sono lasciata trasportare dal momento (vedesi chitarra, la suonava il mio ragazzo e nella foga di avere qualcosa che ci accomunasse avevo iniziato anche io... Ma era una cosa non mia che mi scocciava altamente e nel giro di breve ho giustamente abbandonato) o per altri motivi (vedesi danza classica e contemporanea, no ce la facevo più a stare in quell'ambiente... Ho resistito per boh 3/4 anni ma poi sono sbottata)...
    Non ho questo problema di costanza, anzi, tutto ciò che ho fatto nella mia vita e a cui tenevo davvero l'ho sempre portato avanti, fino in fondo...
    Questo ovviamente non è per dire che io son più brava e tu meno (ci mancherebbe!!) ma che non ti posso capire fino in fondo... Anzi, in fondo mi piacerebbe riuscire a trovare qualche altra "passione", essendo inoccupata forse riuscirei a tirarmi più su di morale... ^^"
    Bando alle ciance non potendo capire più di tanto ho letto i commenti e devo dire che mi ritrovo con il parere di Veronica soprattutto... Se per vari motivo non puoi "scegliere" quali passioni portare avanti e quali accantonare prova ad organizzarti ed organizzare le tue giornate al meglio...
    Per quanto riguarda i tuoi genitori da un lato capisco perché dicono del lavoretto... Non mi ricordo in che ambito tu stia studiando ma almeno per me vedo che vanno molto avanti chi ha già fatto un minimo di esperienza... Per cui magari lo dicono per questo, non per scoraggiarti nel portare avanti determinate attività... I miei hanno fatto il contrario e più di una volta ho sentito dire che forse era meglio se insistevano nel dirmi di fare qualcosa, qualsiasi cosa... Ovviamente questo dipende anche dalle situazioni della vita! ^^
    Di certo se tu trovassi in effetti qualcuno che apprezza ciò che fai saresti forse più motivato nel portare avanti certe attività... Però se tu ci credi porta avanti le cose indipendentemente da ciò che ti dice chi ti sta intorno!
     
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  8. »»Hæshmal
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    Ciao ciao.
    Io provo di spiegare il mio punto di vista ma ho paura a non riuscirci.

    Credo che questo sia un problema molto grosso e ho come paura che tu possa portarlo avanti per tanto tempo. Non sentirsi apprezzati è bruttissimo, spesso capita anche a me. Non solo perché ho avuto conferme di conferme perché spesso questi discorsi sono usciti in casa, ho detto a chi mi ha fatto sentir così del mio disagio e purtroppo appunto ho avuto conferme.
    Da allora ho iniziato a pensare più a me stesso e più a ciò che mi piaceva anziché fare quello che gli altri si aspettavano da me e posso garantire che da quel momento mi sono sentito a posto con me stesso.
    Certo poi ci sono molte altre cose come lavoro, studio e quelle purtroppo non sono cose che tu puoi mettere da parte.
    Ma le passioni no, non puoi proprio!

    Ricorda che vita è solo una e devi viverla al meglio di tue possibilità.
     
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    Ehilà ragazzi! Ho un po' di commenti cui rispondere, quindi insomma, perdonatemi se stringherò un attimo le risposte.
    Iniziamo da Lala e Haeshmal. Il mio è un caso un po' anomalo, nel senso che se è vero che ho avuto riscontri di non apprezzamento da parte dei miei genitori invece ne ho avute parecchie da punti di vista esterni, specialmente in merito alla mia passione principale che è la scrittura.
    Nella fattispecie il vero problema non è neanche tanto barcamenarsi fra chitarra, studio o esercizi, quanto nello scrivere una storia in maniera costante e continua. Sono come una bussola impazzita che ruota continuamente lasciandosi influenzare, finendo così per aprire continuamente nuove storie e progetti che raramente, veramente raramente porto a termine. E questo, chiaramente, mi fa sentire "sprecato". Problemi coi genitori a parte, in larga misura è questa la problematica che sento di più.
    Riguardo ad Aemilius, credo che in larga parte ci abbia azzeccato: sono un perfezionista nato e con l'assurdo motivo che non mi applico troppo per i miei standard (e non è che quando mi metto non mi applico anzi) finisco per poltrire in una sorta di "risposta". Il consiglio mi è tornato utile nel campo dello studio, dove mi sto concentrando ora. In una settimana ho già preparato la bellezza di quattrocento pagine, con un ritaglio di tempo tutto sommato modesto. Presto inizierò a inserire fra le attività quotidiane anche la scrittura, in maniera continuativa con un brano, si spera :)
     
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    Se è per lo scrivere allora ti posso consigliare ancora meno... Non so come tu possa fare per essere costante in quello...
     
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  11. »»Hæshmal
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    Credo che scrivere sia difficile perché si cerca sempre di creare storie, luoghi e personaggi in maniera perfetta.
    Qualche volta capita anche a scrittori famosi di scrivere dettagli in due modi diversi, loro non sono perfetti.
    Quello che voglio dire è che va bene cercare una perfezione nelle cose che fai, senza che tu ti accontenti ed è ammirevole. Non è facile. E se sbagli non buttarti giù e non farti buttare giù da chi hai vicino.
    Anche io su questa cosa sono così, ho iniziato qualche storia ma ne ho finita una anche perché mi mancava tempo libero.
     
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10 replies since 7/1/2016, 18:29   121 views
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