Regali di Natale 2015

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  1. Michiko5389
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    Be', anche quest'anno è arrivato il momento di aprire i regali. Che dire... E' stato un Natale un po' di crisi, vero? u.u
    Va be', sono sicura che ci rifaremo per la prossima occasione!
    (o verrò a tirarvi le orecchie, sia chiaro!)




    Da Fede (Faederys) per tutto il forum.

    LxlOHa0




    Da Emi (~Benjamin Malaussène~) per Veronica.

    CITAZIONE
    Questo regalo è per una di quelle persone che ormai non coincidono più in un semplice incontro durante il proprio percorso di vita, ma rappresentano esse stesse quel percorso. Tantissimi auguri all'emblema dell'inaspettato e dell'affascinante: seppur questa definizione si accosti maggiormente a ciò che penso, nulla potrà definirti davvero. Grazie di tutto e grazie anche di niente e con una dose di sorriso in più, questo è il mio regalo di Natale per te:
    Il più lungo viaggio della mia vita

    Durò poco più di tre ore il viaggio più lungo della mia vita e sì che fu sola andata.
    Certo che in tutto il mio cammino percorsi tragitti altresì interminabili se non di più, ma nessuno espresse tanto l’essenza dell’invano passare quanto questo: come a farsi così piccolini da accomodarsi sulla lancetta dei secondi, mi ritrovai a segnare angoli giri ben centottanta e tre volte, con una progressione costante di passi in avanti dello splendore di diecimila e novecento e ottanta. Una sciocchezza, direte di sicuro e soltanto perché in tutta probabilità non avrete mai intrapreso un’odissea del genere. Ordunque, vi metto alla prova: afferrate una sedia, posatela di fronte all’orologio più vicino che possedete e iniziate a contare ogni tic o tac a scaturire l’istante prima e quello dopo.
    Suvvia! Non siate timidi, sedetevi e carpite questo momento astraendo da tutti i pensieri che fluttuano come fuochi fatui in quella noce stanziata nella vostra testolina, ormai lì da tempi immemori tramite contratto a tempo indeterminato. Naturalmente seguire un tal processo presupporrà la presa di un certo impegno, pertanto vi prego di non sforzarvi fuor di misura e scegliere l’ora che vi fa più comodo: a mio avviso, le quindici e diciassette minuti spaccati costituirebbero già un ottimo compromesso.
    Così, comprenderete che a fissar le lancette per un tempo definito si desidera solo che quel tempo passi molto prima che termini il suo corso.
    Fu questa la sensazione che colsi come una rosa in un campo di grano. Solamente il sordo stridio delle rotaie all’arrestarsi sui binari realizzò l’unica certezza inconfutabile in tal frangente e cioè che non mi ritrovai là per puro caso, ma per un motivo preciso; e sebbene potessi supporre che aspettarmi alla fermata definitiva, le conseguenze di quell’attesa non rispettarono alcuna delle previsioni poste prima della partenza.
    Ma che sciocco che sono io, quasi dimenticavo la premessa: come per qualunque storia venuta fuori dall’inchiostro della mia penna, anche questa mia ultima risponde a una verità; che si ritrae nella signorina dei miei sogni. E che dir di questa meraviglia dalla chioma dorata e liscia come una cascata d’olio asciutta, dal portamento schietto e allettante e da una vista tanto vigorosa da conferirle il titolo di occhi di falco dell’ateniese cittadina. Chilometri di distanza non l’avrebbero mai fermata nello scorgere tutti i dettagli, anche i più bui e caratteristici delle personalità delle cose circostanti, ma su tutto ben ricordo il suo sguardo a permeare negli istinti di qualunque uomo che ardisse incaparbirsi nei suoi occhi; e sì che non vennero a mancare le prime competizioni per appropriarsi in un lampo di cotanto bagliore, benché al sottoscritto non dilettasse affatto conquistare il primo premio. Giacché poi fui proprio io a sapere di più i fatti: da lì in ogni dove, un messere di mia conoscenza e ammirazione l’avrebbe adocchiata e presto contemplai che a prefiggersi un bersaglio, la sua superiorità e l’esperienza avrebbero fatto centro senza cadere in grattacapi vani.
    A sporgersi in dubbio, anzi caddi io e sì le scrissi per posta sicché, senza indugio, ne derivai di quella follia che si va incontro in tali contingenze. Ovviamente il mio fu il modo che non avemmo di pigliarsi l’uno con l’altra. Non appresi mai la ragione che mi portò a salir là proprio quel dì, solo che mi svelai viaggiatore per giungere, senza dar notizia alcuna, a una destinazione senza numero civico, ma con un indizio futile: la farmacia dove forse professava ancora e che diverse stagioni fa le consentì di raggruzzolare non pochi denari, situata nella via di fronte al teatro.
    Allorché, vi interrogherete sul senso di un’improvvisazione coi fiocchi, degna di un’opera teatrale mal composta, perché sì non avrei potuto guadagnar nulla; ma è pur vero, miei cari, che nulla non ha senso seppur si riveli inspiegabile a causa della più immorale logica umana, perciò ne avrei guadagnato eccome.
    In un attimo accadde e me ne accorsi giacché la carrozza non ripartì più. Precipitai a terra e senza sosta allungai il passo a ritmo di quei battiti senza pietà a balzare impetuosi in petto; l’attesa sparì e sì mi liberai di tanti pensieri.
    Arrivai e mi accorse quel santo a cui non ho mai prestato fede: la signorina dei miei sogni se ne stava dinanzi alla porta, al numero civico novanta e otto.
    Volse il suo volto nel verso giusto e incredula si avvicinò a me, forse ponendo in dubbio le sue infallibili capacità di vedere tutto più di tutti.
    Prima di riuscire nel dirne una sola, rimase senza parole.
    Con le mie dita sfiorare le sue gote esigé una forza sovrannaturale e a credere che fosse tutto il possibile, decisi di osare senza che l’aspettassi da me.
    Quella fu l’ultima volta che vissi veramente.




    Da Emi per il forum.

    CITAZIONE
    A tutti voi, a una vera e propria famiglia, a un Noi che ci ha sempre resi uniti e diversi dagli altri, vi ringrazio immensamente perché in quasi due anni e mezzo, proprio con voi, sono cresciuto.
    Questo è il regalo che voglio farvi, pregando dentro di me affinché possiate tutti trovare la propria via e splendere.
    Ricordate soprattutto queste parole:
    "Og ég fæ blóðnasir
    En ég stend alltaf upp"