Sbattezzo

spiegazione e modulistica per "sbattezzarsi"

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    Ho visto che non c'era una discussione ufficiale, dunque vi posto il materiale che ho trovato sul sito dell'UAAR.
    Il mio sbattezzo è ufficialmente andato in porto, mi è arrivata la lettera giusto ieri :D
    Sono felice come una Pasqua :lol: :lol: :lol:
    Che battutona :lol:

    CITAZIONE
    CHE COS’È IL BATTESIMO

    Stando al Catechismo della Chiesa cattolica (n. 1213), il battesimo è il mezzo «mediante il quale ci si libera dal peccato e, rigenerati come figli di Dio, si diventa membra di Cristo, ci si incorpora alla Chiesa e resi partecipi della sua missione». Come un bambino di pochi giorni possa essere reso partecipe della missione della Chiesa resta, ovviamente, un mistero della fede.

    Va ricordato che il battesimo è un rito largamente estraneo alla narrazione evangelica: gli unici passi espliciti (Mt. 28,19, Mc 16,15) sono spesso considerati dagli studiosi come un’aggiunta posteriore; i passi di Gv. 3,22-26 sono contraddetti da Gv. 4,2. Gesù, pur battezzato da Giovanni, stando al Nuovo Testamento personalmente non battezzò mai nessuno, né tanto meno risulta siano mai stati battezzati gli apostoli.

    IL PEDOBATTESIMO

    Gesù decise di farsi battezzare solo quando ebbe compiuto trent’anni. Anche agli albori della cristianità il battesimo veniva impartito agli adulti, e solo dopo un congruo periodo di catecumenato. Anzi, molti fedeli rimandavano addirittura il battesimo fin quasi in punto di morte, per presentarsi “puri” nell’aldilà.

    Successivamente, con l’affermarsi della nuova religione, il rito venne gradatamente anticipato agli infanti (di qui il nome di “pedobattesimo”), anche in seguito all’elaborazione teologica del peccato originale, tuttora in vigore. Ancora oggi, infatti, la Chiesa ritiene che i bambini «nascono con una natura umana decaduta e contaminata dal peccato originale» e hanno bisogno del battesimo «per essere liberati dal regno delle tenebre e trasferiti nel regno della libertà dei figli di Dio» (dal Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1250).

    Se un neonato non ha la potestà legale di stipulare alcun atto, non si capisce a maggior ragione perché debba compiere, dopo pochi giorni di vita, una scelta che potrebbe pregiudicarne - da un punto di vista religioso - l’accesso al paradiso.

    IL BATTESIMO COME ADESIONE ALLA CHIESA CATTOLICA

    La Chiesa cattolica, nel corso della sua storia, ha spesso abusato del battesimo per ottenere “conversioni forzate”, soprattutto nei confronti degli ebrei. Ancora oggi il Codice di diritto canonico, al canone 868, stabilisce questa assurda norma: «il bambino di genitori cattolici e persino di non cattolici, in pericolo di morte è battezzato lecitamente anche contro la volontà dei genitori»! Qualora si verificasse, i genitori dello sfortunato bambino potrebbero denunciare il battezzante per violazione dell’art. 30 della Costituzione.

    Ricordiamo che tale articolo stabilisce che «è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i propri figli». Attenzione, però: “istruire” non significa affatto “imporre”. Insegnare ai proprî figli la verità della religione cattolica non deve quindi avere come automatica conseguenza l’adesione vita natural durante alla Chiesa cattolica, così come insegnare ai proprî figli il gioco degli scacchi non deve comportare l’iscrizione vita natural durante al club degli scacchi. Questo infatti comporta il battesimo: il canone 96 del Codice di diritto canonico stabilisce infatti che «mediante il battesimo l’uomo è incorporato alla Chiesa di Cristo e in essa è costituito persona, con i doveri e i diritti che ai cristiani, tenuta presente la loro condizione, sono propri, in quanto sono nella comunione ecclesiastica e purché non si frapponga una sanzione legittimamente inflitta». E questa condizione assume valore anche per la legge italiana…

    La sentenza della Corte Costituzionale n. 239/84 ha invece stabilito che l’adesione a una qualsiasi comunità religiosa debba essere basata sulla volontà della persona: difficile, a nostro avviso, rintracciare tale volontà in un bambino di pochi giorni.

    Infine, secondo la legge 196/2003, l’appartenenza religiosa è considerata un dato sensibile, esattamente come l’appartenenza sindacale e politica, la vita sessuale e la salute dell’individuo. Non si capisce pertanto perché, se la legge impedisce ai genitori di iscrivere i propri figli a un sindacato, a un partito politico, a un’associazione, non debba conseguentemente impedire l’adesione a un’organizzazione religiosa.

    L’APOSTASIA

    Lo sbattezzo, visto dalla parte della Chiesa, si chiama apostasìa. Se da un punto di vista dottrinale è un peccato mortale, per il diritto penale della Chiesa, applicabile a tutti i battezzati, rappresenta invece un «delitto» (Codice di diritto canonico, can. 1041).

    Ne consegue che, per la Chiesa cattolica, chi si proclama ateo e agnostico, anche se non si sbattezza, è da considerarsi un apostata, e pertanto soggetto alla scomunica latae sententiae (can. 1364), un tipo di provvedimento canonico che si applica automaticamente, anche se la Chiesa non è al corrente del “delitto” commesso (lo stesso provvedimento comminato dal codice, per esempio, alla fattispecie di aborto volontario).

    Le conseguenze dell’apostasia e della relativa scomunica sono:

    - esclusione dai sacramenti;
    - privazione delle esequie ecclesiastiche in assenza di segni di pentimento;
    - esclusione dall’incarico di padrino o madrina per battesimo e confermazione;
    - necessità della licenza del vescovo per l’ammissione al matrimonio canonico.

    PERCHÉ CANCELLARE GLI EFFETTI DEL BATTESIMO?

    Non certo per fare un contro-rito vendicativo: nessuna associazione laica lo riterrebbe una cosa seria.

    Le motivazioni possono invece essere numerose: ne elenchiamo qui qualcuna, fornita da chi ha già scelto di compiere questo passo:

    - per coerenza: se non si è più cattolici non v’è alcuna ragione per essere considerati ancora tali da chi non si ritiene più degni della propria stima;
    - per mandare un chiaro segnale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica;
    - per una questione di democrazia: troppo spesso il clero cattolico, convinto di rivolgersi a tutta la popolazione della propria parrocchia, “invade” la vita altrui (pensiamo alle benedizioni natalizie o, più banalmente, al rumore prodotto dalle campane). Si crea così una sorta di “condizionamento ambientale” e si diffonde la convinzione che bisogna battezzare, cresimare, confessarsi e sposarsi in chiesa per non essere discriminati all’interno della propria comunità. Abbattere questo muro, rivendicando con orgoglio la propria identità di ateo o agnostico, è una battaglia essenziale per vivere in una società veramente libera e laica.
    - per la voglia di far crescere il numero degli sbattezzati, contrapponendolo alla rivendicazione cattolica di rappresentare il 96% della popolazione italiana;
    - perché si fa parte di gruppi “maltrattati” dalla Chiesa cattolica: gay, donne, conviventi, ricercatori…
    - per rivendicare la propria identità nei passaggi importanti della propria vita. Non essere più cattolici comporta l’esclusione dai sacramenti, l’esclusione dall’incarico di padrino per battesimo e cresima, la necessità di una licenza per l’ammissione al matrimonio (misto), la privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di ripensamento da parte dell’interessato. Significa quindi non dover sottostare alle richieste del proprio futuro coniuge di voler soddisfare la parentela con un rito in chiesa, non vedersi rifilare un’estrema unzione (magari mentre si è immobilizzati), e avere la relativa sicurezza che i propri eredi non effettueranno una cerimonia funebre in contrasto con i propri orientamenti.
    - per non essere considerati, dalla stessa legge italiana, «sudditi» delle gerarchie ecclesiastiche. Il Catechismo della Chiesa cattolica rammenta (nn. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere «obbediente» e «sottomesso» ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato. Nel 1958 il vescovo di Prato definì «pubblici peccatori e concubini» una coppia di battezzati sposatasi civilmente. La coppia subì gravi danni economici, intentò una causa al vescovo e la perse: essendo ancora formalmente cattolici, continuavano infatti a essere sottoposti all’autorità ecclesiastica. Ogni prelato può dunque tranquillamente permettersi esternazioni denigratorie nei confronti dei battezzati: perché rischiare?
    - per un vantaggio economico: se si è battezzati e capita di dover lavorare, anche saltuariamente, in Paesi come la Germania o l’Austria, si finisce per essere tassati per la propria appartenenza alla Chiesa cattolica, e in modo assai salato (anche 60 euro al mese su uno stipendio di 2.000 euro…).

    Ma tante altre ancora possono essere le motivazioni: non c’è certo bisogno di ricevere suggerimenti da parte dell’UAAR!

    L’ASSOCIAZIONE PER LO SBATTEZZO

    L’Associazione per lo Sbattezzo nacque negli anni ’80 proprio su queste tematiche. Suo il merito di aver sollevato il problema in Italia: attraverso questa associazione sono partite le prime lettere con le richieste di cancellazione dal registro dei battezzati. Il modulo che presenta sul suo sito, tuttavia, è privo di valore giuridico, non facendo riferimento ad alcuna legge dello Stato italiano. Oggi la parola sbattezzo (la cui prima attestazione risale al XV secolo) è entrata a far parte dei dizionari.

    L’INIZIATIVA GIURIDICA DELL’UAAR

    Nel 1995 l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti ha avviato una campagna per la “bonifica statistica” dei battezzati. Dopo aver verificato le risposte fumose ed evasive alle richieste di cancellazione ricevute dai parroci (le poche volte che costoro si degnavano di rispondere), ha preferito spostare il confronto in sede giudiziaria.

    Attraverso un socio individuato ad hoc, ha così intrapreso un ricorso al Garante per la protezione dei dati personali (Stefano Rodotà), chiedendo di intervenire nei confronti delle parrocchie refrattarie alla cancellazione del battesimo.

    IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA GIURIDICA UAAR

    Il 13 settembre 1999 il Garante per la protezione dei dati personali si è pronunciato sul ricorso del socio UAAR.

    Secondo il provvedimento del Garante non si può cancellare il battesimo, in quanto esso documenta un episodio effettivamente avvenuto.

    È però possibile, per chiunque lo desideri, far annotare la propria volontà di non appartenere più alla Chiesa cattolica. Si tratta di un riconoscimento importante, con il quale per la prima volta la giurisprudenza italiana ha stabilito una procedura per l’ottenimento di un elementare diritto civile, quello di non essere più considerati “figli della chiesa”.

    Lo sconcerto cattolico deve essere stato notevole, se persino un esponente considerato “illuminato” come don Zega, dalla prima pagina della Stampa del 29 settembre 1999, riusciva a confondere UAAR e Associazione per lo Sbattezzo, cercando poi di buttare tutta la vicenda sul goliardico.

    Come conseguenza pratica, però, l’iniziativa dell’UAAR ha costretto la Conferenza Episcopale Italiana a emanare già il 20 ottobre 1999 un Decreto Generale sull’argomento.

    L’UAAR, incassato il parziale successo, ha comunque deciso di ricorrere al tribunale di Padova, che con il decreto del 29 maggio 2000 ha in sostanza confermato quanto statuito dal Garante, sancendo tuttavia che «è lo Stato che si riserva il potere di verificare se sussistano i presupposti per escludere il proprio intervento con riguardo agli atti dell’autorità ecclesiastica».

    Nel novembre 2002 la Conferenza dei vescovi italiani, riunita in assemblea plenaria, ha dovuto confermare la legittimità delle richieste formulate col modulo UAAR.

    L’iniziativa è proseguita negli anni successivi, con lo scopo di allargare questo diritto all’intera popolazione italiana. Nel 2002 è stato presentato e accolto il primo ricorso al Garante contro una parrocchia inadempiente, e nel 2003 è stato presentato e accolto il ricorso al Garante contro la pretesa del Vicariato di Roma di chiedere al richiedente di presentarsi presso i suoi uffici «per dimostrare e controfirmare la sua richiesta in modo inequivoco».

    Infine, nel settembre 2006, un nuovo provvedimento del Garante ha permesso a tutti coloro che non conoscono la parrocchia di battesimo (o che sono stati battezzati all’estero) di annotare le proprie volontà di non far più parte della Chiesa cattolica sull’atto di cresima. Il caso ha voluto che il primo vescovo “costretto” ad autorizzare una simile annotazione sia stato il cardinal Camillo Ruini (anche se la prima in assoluto risale al febbraio 2006).

    Ma la campagna continua: resta ancora da allargare tale diritto a chi non sa dove è stato battezzato, e non è mai stato comunicato o cresimato.

    Ricordiamo anche che l’UAAR ha indetto nel 2008 una giornata nazionale dello sbattezzo, a cui hanno aderito, nei tre anni in cui si è finora svolta, 2.337 cittadini. Presso la sede nazionale di Roma è inoltre attivo lo Sportello dello sbattezzo.

    Infine, l'UAAR invita tutti coloro che si sono sbattezzati a pubblicare e condividere la lettera ricevuta dalla parrochia sul sito sbattezzati.it.

    COSA BISOGNA FARE PER NON ESSERE CONSIDERATI PIÙ CATTOLICI?


    - Chi conosce la parrocchia presso la quale si è stati battezzati deve semplicemente scrivere una lettera al parroco con la quale si chiede che sia annotata la propria volontà di non far più parte della Chiesa cattolica. La lettera deve essere inviata per raccomandata a.r. all'indirizzo della parrocchia allegando la fotocopia del documento d’identità. Non è necessario fornire alcuna motivazione. Disponiamo di una lettera modello, scaricabile in formato *.RTF (e modificabile a piacimento secondo le proprie esigenze); ne è altresì disponibile una versione in formato *.PDF. Se non si è subita né la prima comunione né la cresima, inoltre, si può provare a inviare alla parrocchia un modulo (*.RTF; *.PDF), recentemente sperimentato con successo, contenente la richiesta di prendere nota che non si è mai stati cattolici.
    - Se non si conosce la parrocchia, la prima strada è quella di fare una ricerca sul portale parrocchie.it: qualora vi fossero dubbi tra più parrocchie si può provare a chiedere un aiuto a [email protected].
    - Qualora l’esito fosse infruttuoso bisogna inviare una richiesta al parroco dove è stata impartita la prima comunione (a partire dal 1984) o la cresima, chiedendogli di provvedere all’annotazione della richiesta sui documenti che attestano la somministrazione di questi sacramenti.
    - In alternativa, se ci si è sposati con il rito concordatario, si può anche inviare una richiesta alla parrocchia delle nozze, chiedendo di conoscere la parrocchia di battesimo.
    - Ci si può anche sbattezzare via e-mail o via fax, purché si conoscano preventivamente l'indirizzo di posta elettronica o il numero: non tutte le parrocchie sono informatizzate, e l'UAAR non dispone ovviamente di tali dati. Chi fosse interessato deve contattare lo sportello [email protected].
    - Sbattezzarsi è rapido e semplice: si concretizza nel giro di quindici giorni, termine di legge (anche se talvolta vanno oltre) entro cui le parrocchie sono tenute a rispondere con una lettera con cui confermano di aver annotato sull'atto di battesimo e/o sul registro dei battezzati quanto richiesto dallo 'sbattezzando'. Nel caso che vengano frapposti degli ostacoli, consigliamo di consultare le FAQ, che contengono le risposte alle domande più ricorrenti sull’argomento: qualora i dubbi persistano, inviate un messaggio a [email protected] per ottenere una consulenza sull’argomento. Ricordiamo che - in mancanza di risposta da parte della parrocchia - è possibile presentare ricorso al Garante per la protezione dei dati personali. Tutti i ricorsi presentati finora si sono conclusi con esito positivo.

    ALTRE RELIGIONI

    Per le altre confessioni cristiane vale lo stesso discorso della confessione cattolica: è sufficiente inviare la lettera modello, sostituendo soltanto “registro dei battezzati” con “elenco dove è stato registrato il battesimo”.

    L’appartenenza alle comunità ebraiche è documentata attraverso un’iscrizione: pertanto, per abbandonare l’ebraismo è sufficiente inviare una comunicazione formale con cui si rende palese la propria volontà, chiedendo altresì che venga data conferma per iscritto delle proprie “dimissioni”. Ovviamente, in tal modo si risolve il problema dell’appartenenza, non quello della circoncisione.

    Per l’islam le cose sono molto più complicate. Non esiste in Italia alcuna confessione centralizzata islamica, ma tante organizzazioni diverse in competizione fra loro: è quindi impossibile formulare una domanda ufficiale, ma solo apostatare pubblicamente. Il problema, ben noto, è che la dottrina prevalente nel mondo islamico prevede che l’apostata sia punito con la morte. Secondo un detto (hadīth) attribuito a Maometto, è vietato uccidere un musulmano, eccetto che in tre casi: quello di un musulmano che ha ucciso un altro musulmano, quello dell’adultero e quello dell’apostata. Al di fuori dai Paesi di tradizione musulmana sta comunque venendo alla luce un buon numero di apostati dall’islam. Alcuni di essi hanno pure creato un sito: Apostates of Islam e un’associazione, Council of Ex-Muslims of Britain. Anche per l’islam resta il problema della circoncisione.

    LO SBATTEZZO ALL’ESTERO

    Il problema dello sbattezzo non è solo italiano: lanciato in Belgio alcuni decenni fa da Alternative Libertaire, ha calamitato l’attenzione dell’opinione pubblica soprattutto in Francia.

    Qui la legge ha sancito sia il diritto alla cancellazione, sia il dovere dell’ente ecclesiastico di fornire prove della stessa: i vescovi di Carcassone e Mende hanno rischiato pesanti condanne per non aver provveduto nei termini stabiliti (aggiornamenti sulla campagna di sbattezzo in Francia).

    In Germania le cose sono ancora più semplici: una legge del 1919 impone alle religioni di “contare” i propri membri in base alla volontà dei propri fedeli di versare una somma variabile tra l’8 e il 10 per cento delle proprie imposte. Se non si vuole pagare questa tassa si è automaticamente fuori dalla Chiesa e cessano gli effetti del battesimo, mentre se si rimane formalmente fedeli si è invece obbligati a pagare le tasse alla propria Chiesa. La dichiarazione ufficiale di uscita dalla chiesa è effettuabile a partire dal raggiungimento della maggiore età (ovvero a quattordici anni, per quanto riguarda l’appartenenza religiosa).

    In Austria ci si può sbattezzare allegando il proprio documento di identità, anche se alcuni uffici richiedono il certificato di battesimo o altri documenti attestanti l'appartenenza alla comunità religiosa (comunione, matrimonio, ecc) pur dichiarando un giudizio del 21/09/1988 del Tribunale Amministrativo che non è necessario. Le comunità religiose richiedono i contributi in sospeso, dovuti alle varie chiese di appartenenza, fino a tre anni di retroattività a partire dall'ultimo giorno del mese in cui si è usciti dalla comunità stessa.

    Lo sbattezzo in Germania, Austria e Svizzera.

    In Spagna la normativa è molto simile a quella italiana.

    Fonte: UAAR
     
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  2. GR&&N
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    Complimenti :P E' da un po' che vorrei sbattezzarmi anche io..ma purtroppo non ho la minima idea di come fare,il mio battesimo è avvenuto secondo il rituale ortodosso in una chiesa all'estero (non ho la minima idea di quale sia)..uff :(
     
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  3. LaRagazzaDelLunaPark
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    Io non sn piu credente, ma per il momento non mi interessa sbattezzarmi e fare tutti sti procedimenti...
    pero il post è interessante ed utile
     
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    Proprio interessante u.u
     
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  5. Michiko5389
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    Non sapevo si potesse annullare il battesimo.
    Io sono atea, ma, dato che non potevano sapere cosa avrei scelto da grande, nel dubbio mi hanno battezzata.
    Trovo giusto che chi lo desidera possa fare un passo indietro, per qualsiasi motivazione.

    CITAZIONE
    se si è battezzati e capita di dover lavorare, anche saltuariamente, in Paesi come la Germania o l’Austria, si finisce per essere tassati per la propria appartenenza alla Chiesa cattolica, e in modo assai salato (anche 60 euro al mese su uno stipendio di 2.000 euro…)

    Questo proprio non lo capisco, perché devono influenzare le scelte delle persone con delle tasse?
     
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    Quella cosa lì nemmeno io la sapevo, Michiko u.u Ma ho lavorato per una stagione in Germania e non mi hanno fatto pagare nulla ò.ò
    Forse se ti vuoi stabilire lì, ti fanno pagare?
    Bho, non lo so u.u
     
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    CITAZIONE (Michiko5389 @ 11/4/2013, 18:47) 
    CITAZIONE
    se si è battezzati e capita di dover lavorare, anche saltuariamente, in Paesi come la Germania o l’Austria, si finisce per essere tassati per la propria appartenenza alla Chiesa cattolica, e in modo assai salato (anche 60 euro al mese su uno stipendio di 2.000 euro…)

    Questo proprio non lo capisco, perché devono influenzare le scelte delle persone con delle tasse?

    Ma infatti, siamo sicuri sia così? o.O non l'avevo mai sentita questa cosa e mi sembra un'assurdità. Che significa poi "appartenenza" alla Chiesa cattolica? -.-" Ogni persona è libera, non è di proprietà di nessuno, segue solo dei pensieri, filosofie, religioni o qualsivoglia chiamarle.


    Comunque è giusto ci sia lo sbattezzo per chi non è credente ^^ anche se, come ho già detto in altri topic, da una parte lo trovo inutile perché per chi crede il battesimo non è "rimovibile" (se il peccato originale ti è stato tolto, non può esserti "rimesso" e se lo Spirito Santo è sceso su di te, non andrà via) ma per chi non crede dovrebbe essere una semplice "lavata di testa" come altre. Poi che ci sia il mio nome su un registro impolverato di una Chiesa che dice che quel giorno è avvenuto il mio battesimo.. che cambia? xD Però capisco la questione di coerenza, lo apprezzo molto :) Al contrario di quegli atei che si sposano in Chiesa per tradizione O_O assurdo!
     
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    Ho trovato un articolo che ne parla, credo che sia questo:

    CITAZIONE
    La “tassa” sui cattolici in Germania

    La Conferenza episcopale dei vescovi della Germania ha stabilito ieri che i fedeli cattolici dovranno pagare la Kirchensteuer, una somma da pagare alla Chiesa se si è iscritti all’anagrafe come cattolici. La “tassa” si paga direttamente alla Chiesa e sarà calcolata in base al proprio reddito annuo. In Germania, tutti i fedeli praticanti appartenenti alle varie religioni possono decidere di registrarsi come cattolici, protestanti o ebrei.

    Già oggi i credenti pagano una tassa dell’8-9 per cento in base al proprio reddito annuale ed è una norma introdotta nel diciannovesimo secolo, per compensare la nazionalizzazione delle proprietà religiose. L’addizionale, decisa dalla Conferenza episcopale, varierà tra l’8 per cento e il 9 per cento e si aggiunge alla quota esistente. Chi non la pagherà sarà escluso dal registro dei cattolici nell’anagrafe e dalla comunità: non potrà avere accesso ai sacramenti durante la messa e alle funzioni dei funerali.

    I cattolici tedeschi sono circa il 30 per cento della popolazione (24 milioni), ma negli ultimi anni c’è stato un gran numero di abbandoni: nel 2010 sono stati 181 mila e nel 2011 c’è stato il picco con oltre 200 mila autoesclusioni. La media è di 100 mila all’anno. Molti fedeli hanno smesso di essere cattolici praticanti dopo la rivelazione di alcuni scandali di abusi sessuali e pedofilia, in cui sono stati coinvolti i sacerdoti tedeschi. Altri invece si sono cancellati dal registro dell’anagrafe proprio per non pagare la tassa.

    La norma contenuta nel decreto è stata approvata anche dal Vaticano: lo scopo è di fermare il crescente rifiuto, da parte dei cattolici tedeschi, di mantenere la Chiesa pagando un contributo o versando periodicamente delle offerte. Il decreto stabilisce, in sostanza, che non sarà più possibile distinguere un’appartenenza spirituale da un’appartenenza civile. In caso di abbandono, saranno i sacerdoti di ogni diocesi a poter contattare i fedeli che decidono di togliersi dall’elenco dell’anagrafe.

    Si stima che la tassa potrà portare alla Chiesa 4,3 miliardi di euro, se tutti i cattolici registrati decideranno di pagarla. Se non la si vorrà pagare si potrà fare richiesta all’ufficio dell’anagrafe e si otterrà l’esenzione. I cattolici che non pagheranno la tassa, oltre a non poter ricevere i sacramenti, non potranno neanche lavorare nelle istituzioni cattoliche, nelle scuole di loro proprietà e in alcuni ospedali. E senza un «segno di pentimento prima della morte» a loro potrebbe anche essere rifiutata la sepoltura religiosa, si spiega nel decreto. Inoltre, per questo tipo di questioni i tedeschi non possono rivolgersi alla giustizia civile: per casi simili, in passato, è stato deciso che si tratta di questioni interne alla Chiesa.

    Fonte

    A quanto pare è una tassa che va nelle tasche della chiesa o.O
    Neanche io pensavo fosse una cosa del genere o.O

    Flavia, nel tuo caso non so dirti... forse puoi rivolgerti all'UAAR per chiedere assistenza...

    Vero, ricordo che in passato ne abbiamo discusso :P
    Comunque, ora ho letto bene tutto e so darti una risposta più completa: il battesimo in sé non è cancellato, perchè è un fatto storico avvenuto e certificato. Con lo "sbattezzo" si chiede solo di cancellarne gli effetti "terreni". Quindi, in pratica, è come disdire l'abbonamento da un giornale mensile, per fare un esempio.
    Ovvio che, dopo aver chiesto lo sbattezzo (o essersi anche solo dichiarati atei o agnostici) secondo le regole della chiesa si è commesso un "delitto" e dunque si è apostati seduta stante, quindi peccatori mortali.
    In pratica, se ti dichiari ateo o agnostico, vai all'inferno u.u (ma ad un ateo non gliene frega niente xD)
     
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    Capito u.u Uff..non mi piace stà cosa in Germania u.u
    Io non la pagai sta cosa u.u Meno male u.u

    Quindi andi andrai all' inferno ò.ò XD
    Divertiti eh u.u Dicono se se la spassano là u.u
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    Sapevo di questa cosa anche se non così nel dettaglio... Però la penso come Vero... Se uno non crede può benissimo non frequantare ne nulla dando al battesimo la definizione di un bagnetto in più fatto da neonati! XD!!
    Cmq allora ognuno di noi probabilmente ha commesso un "peccato mortale", io per prima, però beh... Se vado all'inferno almeno c'ho caldo! u.u
     
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  11. xaide
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    CITAZIONE (•Escapist• @ 11/4/2013, 19:58) 
    Ho trovato un articolo che ne parla, credo che sia questo:

    CITAZIONE
    La “tassa” sui cattolici in Germania

    La Conferenza episcopale dei vescovi della Germania ha stabilito ieri che i fedeli cattolici dovranno pagare la Kirchensteuer, una somma da pagare alla Chiesa se si è iscritti all’anagrafe come cattolici. La “tassa” si paga direttamente alla Chiesa e sarà calcolata in base al proprio reddito annuo. In Germania, tutti i fedeli praticanti appartenenti alle varie religioni possono decidere di registrarsi come cattolici, protestanti o ebrei.

    Già oggi i credenti pagano una tassa dell’8-9 per cento in base al proprio reddito annuale ed è una norma introdotta nel diciannovesimo secolo, per compensare la nazionalizzazione delle proprietà religiose. L’addizionale, decisa dalla Conferenza episcopale, varierà tra l’8 per cento e il 9 per cento e si aggiunge alla quota esistente. Chi non la pagherà sarà escluso dal registro dei cattolici nell’anagrafe e dalla comunità: non potrà avere accesso ai sacramenti durante la messa e alle funzioni dei funerali.

    I cattolici tedeschi sono circa il 30 per cento della popolazione (24 milioni), ma negli ultimi anni c’è stato un gran numero di abbandoni: nel 2010 sono stati 181 mila e nel 2011 c’è stato il picco con oltre 200 mila autoesclusioni. La media è di 100 mila all’anno. Molti fedeli hanno smesso di essere cattolici praticanti dopo la rivelazione di alcuni scandali di abusi sessuali e pedofilia, in cui sono stati coinvolti i sacerdoti tedeschi. Altri invece si sono cancellati dal registro dell’anagrafe proprio per non pagare la tassa.

    La norma contenuta nel decreto è stata approvata anche dal Vaticano: lo scopo è di fermare il crescente rifiuto, da parte dei cattolici tedeschi, di mantenere la Chiesa pagando un contributo o versando periodicamente delle offerte. Il decreto stabilisce, in sostanza, che non sarà più possibile distinguere un’appartenenza spirituale da un’appartenenza civile. In caso di abbandono, saranno i sacerdoti di ogni diocesi a poter contattare i fedeli che decidono di togliersi dall’elenco dell’anagrafe.

    Si stima che la tassa potrà portare alla Chiesa 4,3 miliardi di euro, se tutti i cattolici registrati decideranno di pagarla. Se non la si vorrà pagare si potrà fare richiesta all’ufficio dell’anagrafe e si otterrà l’esenzione. I cattolici che non pagheranno la tassa, oltre a non poter ricevere i sacramenti, non potranno neanche lavorare nelle istituzioni cattoliche, nelle scuole di loro proprietà e in alcuni ospedali. E senza un «segno di pentimento prima della morte» a loro potrebbe anche essere rifiutata la sepoltura religiosa, si spiega nel decreto. Inoltre, per questo tipo di questioni i tedeschi non possono rivolgersi alla giustizia civile: per casi simili, in passato, è stato deciso che si tratta di questioni interne alla Chiesa.

    Fonte

    A quanto pare è una tassa che va nelle tasche della chiesa o.O
    Neanche io pensavo fosse una cosa del genere o.O

    Flavia, nel tuo caso non so dirti... forse puoi rivolgerti all'UAAR per chiedere assistenza...

    Vero, ricordo che in passato ne abbiamo discusso :P
    Comunque, ora ho letto bene tutto e so darti una risposta più completa: il battesimo in sé non è cancellato, perchè è un fatto storico avvenuto e certificato. Con lo "sbattezzo" si chiede solo di cancellarne gli effetti "terreni". Quindi, in pratica, è come disdire l'abbonamento da un giornale mensile, per fare un esempio.
    Ovvio che, dopo aver chiesto lo sbattezzo (o essersi anche solo dichiarati atei o agnostici) secondo le regole della chiesa si è commesso un "delitto" e dunque si è apostati seduta stante, quindi peccatori mortali.
    In pratica, se ti dichiari ateo o agnostico, vai all'inferno u.u (ma ad un ateo non gliene frega niente xD)

    è una cosa assurda, la sapevo già.
    Un'amica di mia mamma convive con un tedesco.... che non si vuol sposare per questa cosa (perchè dopo lei e la famiglia entrano nella tassa tedesca tipo) , ed il figlio l'hanno battezzato di qua dal confine!
    E' una cosa assurda.... una volta ho chiesto ad un mio amico prete che mi ha spiegato... che non è una cosa bella, non piace nemmeno a lui, ma in ogni stato la chiesa "prende soldi" in maniera diversa. Qui abbiamo l'8xmille che è volontario... ma in altri stati ci son tasse obbligatorie... il che è folle.

    Io personalmente se mi sbattezzano per questo (poi sbattezzano.... tiran poi una riga su un libro...) mi sento cattolica più di prima.
     
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    Non sapevo le modalità con cui ci si potesse sbattezzare...Topic molto utile! ^_^
    Chissà che non decida in seguito di sbattezzarmi...più per una questione di coerenza...Magari c'è a chi dà fastidio aver "subito" la lavata di testa da piccoli ^^
     
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  13. xaide
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    Comunque per tornare al tema del topic...
    secondo me son cose puramente burocratiche. Che poco centrano con la religione in sè...
    Se credi veramente, una linea su un libro in cui c'è scritto quando sei stato battezzato non dice niente. Se non credi non ti dice niente proprio il sacramento che hai ricevuto, figuriamoci la scritta sul libro.... quindi non credo ti interessi cancellarla.
    Poi sì, è giusto che ci sia la possibilità ecc... concordo. Solo che è una cosa burocratica che secondo me con la religione non centra niente.
     
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    CITAZIONE (xaide @ 12/4/2013, 12:05) 
    Comunque per tornare al tema del topic...
    secondo me son cose puramente burocratiche. Che poco centrano con la religione in sè...
    Se credi veramente, una linea su un libro in cui c'è scritto quando sei stato battezzato non dice niente. Se non credi non ti dice niente proprio il sacramento che hai ricevuto, figuriamoci la scritta sul libro.... quindi non credo ti interessi cancellarla.

    Non sono d'accordo.
    La scritta se è su quel libro, è per un motivo (secondo la religione Cattolica). Immagino (son ipotesi, ma penso sia così) che servano per un qualche censimento, per capire quanti cattolici sono presenti, e se io non lo sono è buona cosa che quella riga venga cancellata.

    Vorrei tanto che ci fosse anche la possibilità di scegliere se venir battezzati o meno, oltre che a scegliere di essere sbattezzati...Ma questo è un discorso un pochino diverso.
     
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    CITAZIONE (>Veronica< @ 11/4/2013, 19:17) 
    Che significa poi "appartenenza" alla Chiesa cattolica? -.-" Ogni persona è libera, non è di proprietà di nessuno, segue solo dei pensieri, filosofie, religioni o qualsivoglia chiamarle.

    Mi ero perso questo ^^"
    Comunque, ti riporto la frase completa che è presente nel catechismo della chiesa:
    CITAZIONE
    1269 Divenuto membro della Chiesa, il battezzato non appartiene più a se stesso, ma a colui che è morto e risuscitato per noi. Perciò è chiamato a sottomettersi agli altri, a servirli nella comunione della Chiesa, ad essere « obbediente » e « sottomesso » ai capi della Chiesa, e a trattarli « con rispetto e carità ». Come il Battesimo comporta responsabilità e doveri, allo stesso modo il battezzato fruisce anche di diritti in seno alla Chiesa: quello di ricevere i sacramenti, di essere nutrito dalla Parola di Dio e sostenuto dagli altri aiuti spirituali della Chiesa.

    Fonte: Catechismo
    Quindi, in pratica, chiunque sia stato battezzato è di proprietà della chiesa cattolica, anche giuridicamente parlando .-.
    Anche perchè queste sono le leggi del Vaticano, dunque siete tutti sudditi .-.
    E la cosa mi ha lasciato sempre perplesso .-.

    CITAZIONE (xaide @ 12/4/2013, 12:05) 
    Comunque per tornare al tema del topic...
    secondo me son cose puramente burocratiche. Che poco centrano con la religione in sè...
    Se credi veramente, una linea su un libro in cui c'è scritto quando sei stato battezzato non dice niente. Se non credi non ti dice niente proprio il sacramento che hai ricevuto, figuriamoci la scritta sul libro.... quindi non credo ti interessi cancellarla.
    Poi sì, è giusto che ci sia la possibilità ecc... concordo. Solo che è una cosa burocratica che secondo me con la religione non centra niente.

    Stesso discorso di prima. Legalmente, chi è battezzato è un suddito della chiesa. Non è semplicemente una questione burocratica... è una questione di porca miseria non sono suddito di nessuno io! Come se ci fosse ancora la monarchia e fossimo tutti sudditi del re .-. Cioè, grazie ma io non ci sto .-.
     
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33 replies since 11/4/2013, 12:08   436 views
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