Leggende di Lucca

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    La mia città ha parecchie leggende... Eccone quà alcune di quelle che ricordo anche io... Per praticità le ho cercate e copiate da internet, non perchè non le sappia ma appunto perchè almeno sono complete! ^^
    Parto dalla prima di cui ho accennato nel mio diario, la leggenda di Lucida Mansi...
    Buona lettura!! ^^

    LUCIDA MANSI

    300px-Orto_Botanico_Comunale_di_Lucca_-_pond_and_city_wall

    Lucida Mansi, figlia di nobili lucchesi, era una donna molto attraente e libertina. Uccideva gli amanti che le facevano visita, facendoli cadere, dopo le prestazioni amorose, in botole irte di lame affilatissime.
    Una mattina però le sembrò di scorgere sul suo viso una quasi impercettibile ruga: il passare del tempo stava spegnendo la sua bellezza. Lucida, disperata, pianse e si lamentò tanto che apparse di fronte a lei un magnifico ragazzo, il quale le promise trent'anni di giovinezza in cambio della sua anima. Dietro le fattezze del ragazzo si nascondeva però il Diavolo. Lucida accettò il patto. Per il tutto il tempo pattuito con il Diavolo le persone che la circondavano continuavano a invecchiare, mentre lei manteneva intatta la sua bellezza e perdurava nella sua dissolutezza, fagocitando lusso e ricchezza e continuando a uccidere i suoi amanti.
    Trent'anni dopo lo scellerato patto, la notte del 14 agosto 1646, il Diavolo ricomparve per prendersi ciò che gli spettava. Lucida, ricordatasi della scadenza, tentò di ingannarlo: si arrampicò sulle ripide scale della Torre delle ore con la speranza di allontanare la sua fine inevitabile. Lucida saliva la Torre, affannata correva a fermare la campana, che stava per batter l'ora della sua morte. A mezzanotte in punto il Diavolo avrebbe preso la sua anima. Ma il tentativo di bloccare la campana fallì, Lucida non fece in tempo a fermare le lancette dell'orologio e così il Diavolo la caricò su una carrozza infuocata e la portò via con sé attraversando le Mura di Lucca fino a gettarsi nelle acque del laghetto dell'Orto botanico comunale di Lucca.
    Ancora oggi chi immerge il capo in questo lago pare possa vedere il volto addormentato di Lucida Mansi. Nelle notti di luna piena pare oltretutto che sia possibile vedere la carrozza mentre dirige la donna verso l'inferno e sentirne le grida. Altre fonti individuano il fantasma della bella lucchese vagare nel palazzo di Villa Mansi a Segromigno, luogo in cui essa soleva intrattenere e poi giustiziare i suoi amanti.

    IL VOLTO SANTO

    chiese1

    Un crocifisso ligneo, raffigurante il Volto Santo, è la statua- reliquario venerata a Lucca, che si trova dinanzi al quarto altare della navata sinistra della cattedrale di San Martino, dentro la cappella, che fu costruita da Matteo Civitali con marmo di Carrara nel 1484.
    Secondo l'antica leggenda di Leobino, il Volto Santo è stato scolpito da Nicodemo, uomo menzionato nel Vangelo di Giovanni, dopo la resurrezione e l’ascensione del Cristo.
    La leggenda riporta anche che Nicodemo si sarebbe trovato di fronte all'impossibilità di riprodurre il volto del Messia e che l'immagine sarebbe stata da lui ritrovata già scolpita in modo miracoloso.
    Durante il periodo delle persecuzioni, Nicodemo ormai in punto di morte, affidò questa scultura a Isacaar, il quale la nascose nel sotterraneo di una grotta attigua alla casa di Seleucio per evitare che venisse danneggiato o rubato dai giudei.
    Dopo Isacaar di generazione in generazione il Volto Santo fu sempre oggetto di venerazione, fino a quando il Vescovo Gualfredo lo ritrovò all’interno della grotta e decise di porlo dentro una nave adornata di molti ceri e lampade accese. Lo ricoprì di bitume, affidandolo alla Provvidenza e sperando che raggiungesse un paese dove molti popoli sarebbero accorsi per venerarlo.
    La nave miracolosa senza vele e opera umana arrivò al porto di Luni.
    Nel frattempo, una notte, un angelo apparve al Vescovo Giovanni di Lucca, dicendogli che doveva recarsi al Porto di Luni assieme ai suoi fratelli perchè lì avrebbe trovato una scultura molto importante raffigurante il vero Cristo in croce.
    Il Vescovo Giovanni, insieme al Clero e al popolo, si affrettò a raggiungere il porto di Luni. La barca, inizialmente spinta dalle onde, andava verso i Lunesi, ma poi per la potenza divina si recò verso i Lucchesi e da essi si fece prendere.
    I lucchesi accolsero immediatamente con grande venerazione il crocifisso del Volto Santo, il quale fu posto nella Basilica di S.Frediano. Al mattino seguente però, il Volto Santo era sparito. Fu però ritrovato in un orto nelle immediate vicinanze della Cattedrale di S.Martino: individuato come un "segno" miracoloso, il Crocifisso del Volto Santo resta tutt'oggi nel Duomo di Lucca.

    Miracoli:
    Il Volto Santo è noto anche per i miracoli che le leggende vuole che siano avvenuti...

    Miracolo della mannaja

    Il fatto accadde a Pietralunga l'11 settembre 1334, quando un certo Giovanni di Lorenzo di Picardia (Francia), per recarsi in pellegrinaggio a Lucca (Volto Santo), passando per Pietralunga, veniva ingiustamente accusato di avere ucciso un uomo e di conseguenza condannato a morte. Il povero uomo si rivolgeva fiducioso al Volto Santo tanto che, quando il boia tentò di tagliargli il collo con la mannaja, a questa le si rivoltò la lama. Di tale fatto esistono molte testimonianze probatorie, tra cui una lettera autografa di Branca de' Branci, podestà di Pietralunga, la registrazione del fatto miracoloso in un manoscritto conservato presso la Biblioteca del Convento dei Frati Cappuccini di Monte San Quirico di Lucca alle carte 45 e 46 e la stessa mannaja, che è conservata nel Duomo di Lucca, appesa vicino alla cappella del Volto Santo a testimonianza del miracolo accaduto.

    Miracolo della ciabatta

    Si narra che un giullare molto povero e fedele al Volto Santo, si recasse a pregare intensamente per le sue miserie offrendo in segno di devozione l'unica cosa che possedeva, la sua arte giullaresca, e volteggiando così nel luogo sacro presso il crocifisso destò l'ira dei prelati e dei devoti. Il Volto Santo, agghindato di ori nella corona e nella veste, lasciò cadere una delle preziosissime ciabatte dorate (la destra) in segno di apprezzamento per il suo gesto puro e dargli la possibilità di far fronte alle proprie miserie. Quando l'uomo prese la preziosa ciabatta, fu acciuffato e gli fu intimato di restituire quello che appariva come il frutto di un furto. Nessuno credette al racconto miracoloso narrato dal povero, il quale fu incarcerato. Ma ogni tentativo di ricollocare la ciabatta dorata al piede del crocifisso fu inutile: essa continuava ad essere "rifiutata" dal piede della reliquia, come se fosse un dono ormai fatto al povero, ingiustamente incarcerato, avvalorando la versione del miracoloso dono sostenuta dall'uomo. Così il povero fu creduto e rilasciato e gli fu fatta una generosa donazione in denaro da parte della Chiesa a patto che rinunciasse alla santa ciabatta, che il povero accettò di buon grado. Ancora oggi la ciabatta d'oro del Volto Santo non è fissata al piede del crocifisso, ma è semplicemente appoggiata e sorretta da un calice dorato, come se il piede del crocifisso continuasse a rifiutarla.

    PONTE DEL DIAVOLO

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    è il nome dato al ponte della Maddalena che si trova a Borgo a Mozzano nel comune di Lucca.
    Il sinistro nome di ponte del diavolo è dovuto a una leggenda di cui esistono varie versioni. La più nota è quella che ci rimanda alla sua costruzione: Si narra che il compito di edificare il ponte fu affidato a S. Giuliano l'Ospitaliere. L'opera si rivelò fin dall'inizio, di difficile realizzazione. Il capomastro, resosi conto che non avrebbe completato il ponte per la scadenza prevista era nella disperazione, ma una sera, mentre sedeva da solo sulla sponda del Serchio a guardare il lavoro, pensando al disonore che avrebbe subito per non aver terminato il ponte in tempo utile, gli apparve il diavolo a proporre un patto. Il maligno avrebbe terminato il ponte in una sola notte, ma ad una condizione: avrebbe preso la prima anima che avesse attraversato il ponte. Il patto fu siglato e, in una sola notte il diavolo, con la sua forca sollevò la grande campata del ponte. Il costruttore, pieno di rimorso, andò a confessarsi da un religioso che gli disse di rispettare il patto, ma di aver aver premura che il primo ad attraversare il ponte fosse un… maiale. Il giorno successivo, il capomastro impedì l'accesso, e fece attraversare per primo il ponte alla bestia. La leggenda vuole che il diavolo, inferocito per la beffa, si gettò giù dal ponte nelle acque del Serchio, e non si fece rivedere mai più da quelle parti.

    LA PIETRA DEL DIAVOLO

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    Palazzo Bernardini fu costruito tra il 1517 e il 1523. Questo palazzo conserva uno stranissimo particilare. Guardando a destra del portone, sulla prima finestra, si trova la famigerata "pietra del diavolo" uno degi stipiti di pietra è innaturalmente incurvato! A osservarla da lontano, la curvatura è talmente accentuata da farla sembrare addirittura finta, come fatata, di legno o di altro materiale malleabile, ma ad avvicinarsi e a toccarla non vi è dubbio che sia di pietra e che presenti davvero una forma anomala.
    L'origine di questa pietra deriva da una leggenda. Si dice che il diavolo convinse i signori Bernardini a costruire un palazzo imperiale laddove si trovava un'immagine miracolosa della Madonna, che era particolarmente venerata in città. L'immagine fu così distrutta per dar posto all'edificio, ma, proprio lì dove un tempo si trovava, la pietra si incurvò e tale vi restò fino ad oggi, nonostante i disperati tentativi di riportarla diritta. Fu tentato di tutto, venne persino utilizzata una struttura di ferro, rivelandosi anch'essa totalemente inutile!

    LABIRINTO DI S.MARTINO

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    Sul pilastro che sorregge il campanile della Chiesa di San Martino si trova una scultura che rappresenta un labirinto, che accanto a se ha la seguente iscrizione: "Questo è il labirinto che il cretese Dedalo costruì e dal quale nessuno, entratovi, potè uscirne; all'infuori di Teseo aiutato, per amore, dal filo di Arianna".
    Ora, sembra chiaro, che il contenuto dell'iscrizione fa riferimento alla materia religiosa, dove il labirinto di Creta fu eretto quale simbolo cristiano, e che non è possibile uscire dal peccato se non con l'aiuto dell'amore, così come fu per Teseo aiutato dall'amore di Arianna. Voci dicono anche che in presenza del labirinto fossero portati i condannati a morte, e che se fossero stati in grado di risolverlo al primo tentativo avrebbero avuto salva la vita...

    SANTA ZITA

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    Nata nel 1218, la piccola Zita fu, sin dall'età di 12 anni, domestica in casa Fatinelli. Solennemente proclamata protettrice delle lavoratrici domestiche, la sua festa si celebra il 27 di Aprile. Santa Zita è conosciuta per i suoi numerosi miracoli, operati a favore dei poveri e dei deboli. Per recarsi alla chiesa di San Frediano, Zita passava per la porta che affaccia su via San Frediano, più vicina al palazzo dei Fatinelli, quando un giorno si imbattè in un povero che batteva i denti per il freddo. Senza esitare, rientrata a palazzo prese il primo mantello che le capitò a portata di mano. Il padrone non si accorse di nulla, poichè l'Angelo Custode attese Zita a quella stessa porta, per restituirglielo.
    Da allora, quell'ingresso alla chiesa di San Frediano è conosciuto come "Porta dell'Angelo", ed il miracolo è ricordato nella vetrata posta sopra la porta. Altro miracolo per il quale è ricordata Santa Zita è quello relativo ai legumi. Il padrone della casa teneva diversi cassoni pieni di legumi nelle soffitte del palazzo. Zita, a poco a poco, all'insaputa del padrone, li distribuì ai poveri, fino a esaurirne le scorte. Ma successe, un giorno, che il padrone fosse raggiante per l'avvenuta vendita di tutti i legumi, che sarebbero stati prelevati l'indomani dagli acquirenti. Zita, presa dallo sconforto e dalla disperazione, pregò tutta la notte, per avere consiglio, e quando il giorno dopo arrivarono gli acquirenti, non solo trovarono tutti i cassoni pieni, ma addirittura 50 chili in più.
    La medesima tradizione narra la leggenda secondo cui, forse proprio perché invidiosa dell'affetto ricevuto da Zita, un'altra domestica dei Fatinelli avrebbe iniziato ad insinuare nella mente del capo famiglia il sospetto che Zita rubasse in casa ciò che donava ai poveri; un giorno il padrone, incontrando Zita con il grembiule gonfio mentre si recava da una famiglia bisognosa, le avrebbe chiesto cosa portasse; nonostante questo fosse pieno di pane, Zita avrebbe risposto che portava solo fiori e fronde e, sciolto il grembiule, sarebbero caduti, appunto, fiori e fronde.
    Adesso il corpo di Santa Zita riposa nella chiesa di San Frediano, ed è possibile osservarLa attraverso una teca di vetro.
     
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  2. LaRagazzaDelLunaPark
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    Ammazza quante leggende... Io conoscevo il ponte del Diavolo, quello l'avevo sentito nominare e la sapevo... E anche quella della pietra del Diavolo, che venni a conoscere perche mi pare ci fecero una domanda a Chi vuol essere milionario o qualche quiz... Pero ce ne sono anche tante altre vedo, e sono molto interessanti :)
     
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    Eh si, e non credo nemmeno che siano tutte... Queste che ho riportato sono solo le più conosciute! ^^
     
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  4. LaRagazzaDelLunaPark
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    A me piace molto la prima.. Ste leggende delle donne che seducevano ed ammazzavano mi han sempre intrigato, ah ah.. Ma non pensate male eh... Poi il patto con Diavolo per l'eterna giovinezza e bellezza, e sta cosa del lago, wow!!
     
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    Si, quella è la più affascinate, hai ragione! ^^
     
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    Concordo con Bea sulla leggenda più affascinante :) invece devo dire che mi ha incantata parecchio la foto del "ponte del diavolo", molto suggestivo :)
     
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    La leggenda di Lucida Mansi è intrigante ma mi piace molto anche quella della pietra del diavolo.. ha un che di strambo **
     
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    molto saggio

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    Eh si, il ponte della Maddalena è molto bello! ^^
    Molte coppie ci vanno a fare le foto per l'album del matrimonio! Anche mio cugino quando si sposò ci si fermò...

    Per la pietra devo dire che tante volte ci sono passata davanti al palazzo ma non me ne ero mai accorta! XD! Solo quando poi mi hanno raccontato della leggenda allora ci ho fatto caso...
     
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7 replies since 28/8/2012, 15:50   359 views
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