Attacco di panico

Disturbo d'ansia

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    (Premetto che non è semplice descrivere un attacco di panico perchè si manifesta in modo diverso da persona a persona e soprattutto in quel momento si è così impauriti, così preoccupati che dopo è davvero complesso spiegarlo.
    Per questo riporterò la mia personale esperienza che vorrei fosse seguita dalle vostre, da come si è manifestato in voi e come ora lo ricordate.)

    L' attacco di panico si manifesta con un senso d'ansia che cresce, battito cardiaco accelerato e si inizia a tremare molto forte. Un tremolio che non si riesce a controllare in alcun modo, nemmeno con forti respiri.
    Ci si sente strani.. perchè non ci si rende conto di quello che ci succede..non si ha il controllo del proprio corpo, spesso si iniziano a dire cose senza senso in preda a questa paura irrefrenabile che aumenta.
    E' una delle peggiori esperienze che io abbia mai vissuto.. durano dai 5 minuti alla mezzora.. e sono minuti interminabili.. in cui credi di arrivare a morire.
    Le cause non si riescono a capire se non dopo parecchio tempo e parecchie riflessioni..
    Superarli non è impossibile anche se difficile.

    Personalmente ho evitato gli psicofarmaci, avevo solo 9 anni (il primo attacco di panico lo ebbi a 3 anni, caso isolato, ricominciarono poi dopo 6 anni) e decisi di farmi forza con l'aiuto della mia famiglia e riuscii a superarli.
    Ci volle tanta forza, tanti pianti, tante camomille..un periodo nero, ma posso dire che ce l'ho fatta.

    A volte si ripresentano ma quasi mai così forti ed ho imparato a gestirli..

    Voi invece? Raccontateci la vostra, in modo che chi soffre di questo problema possa capire che non è solo e possa confrontarsi con le nostre esperienze e magari trarne aiuto.

    Aggiornamento da parte di •Kagita'ar the Heartseeker•:
    CITAZIONE
    Sintomi Attacco di Panico (o crisi d'ansia)
    un attacco di panico non è di per sé un disturbo, lo diventa quando è ricorrente.

    Può essere definito (DSM-IV) come un periodo di intensi paura o disagio, durante il quale sono presenti almeno quattro dei seguenti sintomi i quali si sono sviluppati improvvisamente ed hanno raggiunti il picco nel giro di una decina di minuti:

    1- palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia
    2- sudorazione
    3- tremori fini o a grandi scosse
    4- dispnea o sensazione di soffocamento
    5- sensazione di asfissia
    6- dolori o fastidio al petto
    7- nausea o disturbi addominali
    8- sensazione di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento
    9- derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da sé stessi)
    10- paura di perdere il controllo o di impazzire
    11- paura di morire
    12- parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio)
    13- brividi o vampate di calore

    Per codificare un disturbo di panico è necessario che gli attacchi siano inaspettati e ricorrenti e che almeno uno degli attacchi sia seguito da almeno un mese di uno o più dei seguenti sintomi:

    - preoccupazione persistente di avere altri attacchi
    - preoccupazione a proposito delle implicazioni dell'attacco o delle sue conseguenze (es. perdere il controllo, avere un attacco cardiaco, "impazzire")
    - significativa alterazioni del comportamento correlata agli attacchi

    Come si Presenta l'Attacco di Panico
    Un fulmine a ciel sereno. E' così che arriva un attacco di panico. Improvvisamente, senza che la persona se lo aspetti. E' una sensazione terribile. Dal nulla viene e nel nulla, dopo qualche minuto o al massimo poche decine di muniti, sparisce. Il primo attacco è il peggiore in assoluto. Possiamo pensare di essere sul punto di morire, di avere un infarto, una malattia grave oppure, in alcuni casi, si può pensare ad una malattia sconosciuta.

    Cosa è successo? Perché è avvenuto? Inizia così il calvario di chi soffre di un disturbo da attacchi di panico. Iniziamo ad avere paura a temere che si possa ripresentare improvvisamente. E se ci trovassimo in auto, e se capitasse in un luogo affollato dove non può arrivare facilmente un soccorso, e se succedesse in un posto isolato dal quale può essere difficili o imbarazzante allontanarsi, e se...
    Le paure sono pressoché infinite. Le prime cose a cui si rinuncia in genere sono i mezzi di trasporto pubblici soprattutto la metropolitana, ovvero tutti quei luoghi in cui può essere difficile allontanarsi in caso di crisi d'ansia. La paura aumenta lo stato di tensione e la sensazione d'ansia e, ad un certo punto, arriva il secondo attacco.

    Il secondo attacco in alcuni casi non è preceduto da stati di tensione eccessivi e può presentarsi nel soggetto anche a distanza di mesi o anni dal primo. E' proprio però il secondo attacco che ha il alto valore patogenetico.

    Il secondo attacco conferma la nostra principale paura: può capitare ancora!
    A questo punto l'ansia è ancora più alta. Ed arriva il terzo attacco e così via.
    Ora la paura non è più quella dell'attacco in sé, ma la forma secondaria nota come "paura della paura" o più tecnicamente "ansia anticipatoria". Iniziamo a temere la paura stessa, quella sensazione terrificante e angosciante di perdita di controllo spesso, ma non sempre, accompagnata da paura di morire o di impazzire.

    Il problema, secondo il nuovo modello della psicologia emotocognitiva, non sonogli attacchi di panico come sintomi in sé, ma la sofferenza psicofisiologica associata all'insorgenza involontaria ed inevitabile degli attacchi stessi.

    I sintomi li conosciamo bene: tachicardia, sensazione di asfissia, mancanza d'aria e sensazione di soffocamento, dolori al petto o addominali, ansia, tremori, paura di morire, paura di perdere il controllo, nausea, testa leggera, sensazione di irrealtà, ed altri eclatanti sintomi neurovegetativi sono gli aspetti fenomenologici di quello che viene definito attacco di panico o, più comunemente, crisi d'ansia. Nonostante tali importanti sintomi però, esiste un intervento, quello psicologico, altamente efficace per la risoluzione ed il miglioramento delle crisi d'ansia.
    Spesso però la vergogna per i sintomi, la paura di impazzire e l'imbarazzo non permettono alla persona di chiedere una consulenza psicologica.
    Ma così facendo anziché risolvere si tende ad evitare la reale possibilità di soluzione. Evitare è una parola che chi soffre di crisi di panico conosce bene; la tendenza ad evitare diviene presto un circolo vizioso che alimenta il disturbo anziché risolverlo; si evitano luoghi, mezzi di trasporto, spostamenti, situazioni sociali fino ai casi più gravi in cui la persona non riesce ad andare oltre la propria città, quartiere, o addirittura non riesce ad uscire di casa.
    Si inizia a sperimentare incomprensione e solitudine e può emergere una forma depressiva reattiva secondaria.
    Evitare, si comprende bene, non risolve la situazione, anche se crediamo che non evitare equivalga a soffrire.
    Un'altra tendenza è la ricerca di un supporto in famiglia, nel partner, negli amici. In caso di necessità ci facciamo accompagnare ovunque: a lavoro, a scuola, in ospedale, dallo psicologo. Ovvero si tende a creare una rete di sostegno che ci possa offrire sicurezza in caso di necessità, visto che l'attacco si presenta improvvisamente e senza controllo.

    Si instaura ciò che la psicologia emotocognitiva ha definito un loop disfunzionale, ovvero un circolo vizioso in cui entrano, quali variabili che mantengono la sintomatologia, anche tutti i tentativi falliti di risolvere il sintomo.

    Alcune persone non chiederanno mai un aiuto psicologico perché ritengono che chiedere aiuto ad uno psicologo, anche sapendo l'efficacia delle nuove metodologie come quelle proposte dalla psicologia emotocognitiva, sia dichiarare di non farcela da soli. Anche se farcela da soli spesso significa decidere "da soli" di chiedere l'intervento di un professionista.

    Fonte

    Edited by •Kagita'ar the Heartseeker• - 22/3/2010, 16:37
     
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  2. Princi <3
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    mi è successo quando avevo 15 anni, a volte ricapita ancora... ho seguito una terapia farmacologica e psicologica
    oggi ho 17 anni e sono matura, sono diventata un'altra persona, sono uscita da quel tunnel e posso dire con fermezza di aver acquistato una consapevolezza non da poco... oggi so che di panico non si muore, oggi so che si può guarire, che si può uscire da tutto qeusto...
    e tornando indietro, li rivivrei, sono sempre stati gli attimi più brutti che ho vissuto io e che qualsiasi persona può vivere, perchè non c'è nulla di peggio della morte, e il panico è capire di dover morire di lì a poco..salvo che poi questo non accada mai...
    lo rivivrei perchè mi ha fatto crescere e mi ha fatto diventare quella che sono, e sotto questo punto di vista, anche grazie alla terapia che ho seguito con la mia pscioterapeuta posso dirmi davvero ma davvero felice di me stessa
     
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    Anche a me hanno fatto cambiare molto..ma non so se li rivivrei.. fu davvero terribile..
     
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  4. Princi <3
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    se potessi scegliere di cambiare la mia vita, non rivivendoli... non lo farei mai
    mi hanno fatto acquisire una consapevolezza, una maturità interiore ed una forza... che davvero pochi al mondo hanno e sono felice che mi siano venuti, perchè grazie al panico ho capito tante tantissime cose... che non avrei mai capito altrimenti
     
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    E' vero.. sono davvero d'accordo.. dopo quel periodo, ho iniziato ad apprezzare maggiormente la vita
    SPOILER (click to view)
    credo si noti dalla mia firma ;)

    ma soprattutto ho imparato a controllare la mente..
     
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  6. Princi <3
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    sì è vero... e poi è cambiato in due anni proprio il mio modo di pensare...
    prima pensavo che il panico venisse da fuori e che dovessi combatterlo.. ora ho capito che viene da dentro, è qualcosa di mio, di interiore... e che fuoriesce solo per farmi capire cosa c'è che non va... e lo ascolto quando succede...
    li ho accettati, e questo è ciò che tutti cercavano di farmi capire... all'inizio sembra impossibile ma poi cambi e maturi, e inizi a capire, anche con il tempo... tutte queste cose che prima invece non concepivo!
     
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    in particolare per me la più grande conquista è stata riuscire a vincerli..
     
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  8. Princi <3
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    in un certo senso anche la mia.. con la differenza che però io non penso che ci siano vinti o perdenti perchè appunto ho capito che il panico è qualcosa di mio... e quindi io accentandoli, li ho superati
     
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    "Il nostro mondo non morirà mai. Finchè ci sarà qualcuno capace di sognare, noi esisteremo."

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    Io ho attacchi di panico quando devo fare una cosa di cui mi vergogno profondamente, oppure se a volte devo camminare per strada e vedo due ragazze, oppure ancora quando sento di certe ragazze e il sesso...

    In questi punti sopra descritti mi viene un attacco di panico che parte dalla colonna vertebrale e mi provoca ansia, disturbi della vista, e qualche volta anche abbassamenti di pressione... per non parlare di cefalea momentanea e giramenti di testa...

    SPOILER (click to view)
    Insomma mezzo organismo si sconvolge! :lol:


    Mentre questo fatto diciamo che 'mantiene' quando mi avvicino ad alcune mie fobie: vertigini e velocità elevata.

    L'insicurezza è una brutta cosa... oggi non posso dire di aver risolto questi attacchi di panico completamente, però so lo stratagemma per affrontarli, e già questo è molto importante, perchè se ti prepari sai già come affrontarli la prossima volta...
     
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    quindi a te sono dovuti interamente ad uno stato d'imbarazzo..esatto?
     
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    Sì... ma non solo...
    Anche quando mi vedo in situazioni dove vedo ragazzi attaccabrighe... spesso per far finire questa cosa gli metto le mani addosso...
     
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    un po' strani come attacchi di panico.. li vedo più come attacchi di nervosismo o imbarazzo..
     
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    Anche io... :lol:
     
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  14. Princi <3
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    già concordo
     
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  15. xaide
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    L' attacco di panico si manifesta con un senso d'ansia che cresce, battito cardiaco accelerato e si inizia a tremare molto forte. Un tremolio che non si riesce a controllare in alcun modo, nemmeno con forti respiri.
    Ci si sente strani.. perchè non ci si rende conto di quello che ci succede..non si ha il controllo del proprio corpo, spesso si iniziano a dire cose senza senso in preda a questa paura irrefrenabile che aumenta.
    E' una delle peggiori esperienze che io abbia mai vissuto.. durano dai 5 minuti alla mezzora.. e sono minuti interminabili.. in cui credi di arrivare a morire.
    Le cause non si riescono a capire se non dopo parecchio tempo e parecchie riflessioni..
    Superarli non è impossibile anche se difficile.

    ok, quindi quelli che continuo ad avere anche oggi non sono attacchi di panico...
    cioè io ho momenti in cui il cuore parte amille, ansia che cresce ecc....
    cresce cresce, poi magari devo fare enormi respiri ma l'ansia e il ritmo cardiaco non calano...

    ma niente tremori impazziti (se non un po' a volte dati dai muscoli troppo tesi....) o paure irrefrenabili....

    cos'è??? :(
    ne ho alcuni anche oggi....
    era un po' che non ne avevo :(
     
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55 replies since 20/3/2009, 17:42   478 views
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