Lord of Storm's End
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Esordisco dicendo che ho visitato circa gli stessi luoghi già postati, quindi non vi tedierò ulteriormente rimarcando su di essi, anche se qualche accenno in più non fa mai male. Sono stato a New York con la mia ex ragazza fra Novembre e Dicembre del 2017, proprio nel periodo dell' accensione dell' albero di Natale alla Rockefeller Plaza, sotto il grattacielo dedicato all' omonimo magnate sulla cui cima si può ammirare una vista spettacolare come in una delle foto già postate da Teo_86, ma a questo punto butto dentro anche la mia..
L' Empire State Building campeggia con imponenza sul panorama della Grande Mela, ed è anche per questo che abbiamo deciso di non salirci sopra: la vista dal Top of the Rock a mio parere è di gran lunga superiore. Tornando alla cerimonia di accensione dell' albero, devo dire che non mi aspettavo un dispiegamento così imponente di forze dell' ordine e barriere per le strade: la 5th Avenue è stata completamente blindata lasciando pochi spazi per gli attraversamenti pedonali, anche per quanto riguarda le vie adiacenti. Sull' albero in sè che dire? Forse me lo aspettavo un filo più imponente, ma di certo fa la sua scena: probabilmente messo al di sotto di un colosso come il Rockefeller Center non rende così tanto l' idea.
Ciò che mi ha colpito particolarmente, essendo stato il mio primo viaggio intercontinentale, è il cosmopolitismo che manifestano le persone: siamo stati presi in simpatia da un fotografo in pensione di nome Clifford, per gli amici Cliff, che mi ha lasciato le sue referenze nel retro di una cartolina che devo avere ancora in uno dei cassetti del mio comodino (in perenne disordine.. ). Cliff è innamorato dell' Italia e degli Italiani, aveva quasi una sessantina d' anni, poco meno; scopriamo che ha un amico ristoratore a Milano, la cui attività è ubicata nella Chinatown milanese con il suo fulcro nella plurinominata via Paolo Sarpi: lungi da me voler sminuire il quartiere cinese di NY ma sono stato quasi tentato di dire che il nostro sia tenuto meglio e sembri quasi una via del centro, ma questo è un mio punto di vista puramente soggettivo.
Cliff ci ha consigliato di fare un salto sull' autobus di linea con lui sulla 5th Avenue, pagando per noi il biglietto e spiegandoci minuziosamente quali fossero i punti di interesse migliori da visitare: quando ha pronunciato "Saks Fifth Avenue" con quel classico tono americano tra l' aggressivo e il patriottico sono scoppiato in una risata, fantastico. Per chi non lo sapesse, il Saks Fifth Avenue è un po' come la nostra Rinascente, si vendono capi d' alta moda di vari marchi a prezzi inaccessibili per i comuni mortali e quant' altro: guardare ma non toccare. Nel periodo prenatalizio al piano terra dall' esterno si notano delle splendide vetrine in stile Disney, con all' interno i personaggi più caratteristici intenti nella maggior parte dei casi a ballare dietro una cornice di luci e una musica tipicamente natalizia che riempie il cuore di allegria solo a passarvi davanti!
Dato che non sono amante di centri commerciali e grandi magazzini in generale, faccio una chiosa veloce su Macy's che senza dubbio è particolare per la sua disposizione su ben dieci piani: è davvero facile perdersi là dentro e a memoria è molto complicato trovare un bagno se ne avrete bisogno! Sorge su Herald Square, non lontano da Times Square e dalla famosa Broadway. Di certo è uno dei luoghi in cui ho respirato maggiormente l' atmosfera natalizia, vuoi per la prevalenza del rosso fra i colori ma anche per un loop di "All I want for Christmas is you".
Indubbiamente suggestiva l' enorme Public Library e il Metropolitan Museum già citati da Claudia, per non parlare di Central Park su cui sorge quest' ultimo, già ben descritto nel topic. Voglio comunque dare il mio contributo all' approccio faunistico con gli scoiattoli: sono enormi, mangiano tantissimo e si mettono sulle panchine vicino a chiunque nella speranza di essere imboccati!
Tappa obbligatoria per il turista classico all' Hard Rock Cafè nei pressi di Times Square, in un qualsiasi Starbucks per girare col beverone in mano come le donne e gli uomini in carriera (ne citerò uno più avanti) che ne sorreggono uno in una mano e tengono la valigetta ventiquattrore nell' altra; aggiungerei al negozio degli Yankees proprio al fianco dell' Hard Rock, dove ho comprato un cappellino a un mio grande amico appassionato.
Manhattan è davvero immensa e multietnica, fa piacere notare come le etnie riescano a intersecarsi fra loro in questi luoghi mantenendo il rispetto delle diverse culture: non posso parlare di ciò che accade al di fuori, non ne faccio una questione politica perchè non sono interessato, racconto solo ciò che ho riscontrato
La Downtown ha un fascino particolare che si può ammirare molto bene in Wall Street e a Ground Zero, due luoghi che vanno a nozze con l' economia e soprattutto con il ricordo per quanto riguarda il secondo. Sono stato al museo dedicato all' attentato dell' 11 Settembre, al di là di ogni teoria possibile sull' accaduto è davvero toccante e riflessivo.. Al posto delle ex torri gemelle ora sorgono due enormi vasche con incisi i nomi delle vittime al di sopra, mentre gli edifici che ne hanno preso il posto sono davvero mastodontici, in particolare il più alto con l' antenna raggiunge credo oltre i 500 metri (Ok Google, altezza One World Trade Center: 541 metri col pennone). E bravo Xander, c'eri vicino (confesso, pensavo 530).
Carina l' idea della High Line, che passa proprio in mezzo ad alcuni edifici ad Ovest della Midtown e si conclude a Sud dove è interessante visitare il Chelsea Market, per un pranzo etnico e una visita a qualcosa di alternativo direi che non è assolutamente tempo perso.
Curioso l' episodio che mi ha portato a incontrare un uomo sulla quarantina mentre prendevo un hot dog nelle vicinanze di Wall Street ad uno dei classici carrettini che troverete per la strada (prezzo che varia da un dollaro a cinque, e ricordatevi di dare la mancia o si offendono.. Molti hanno un barattolino apposito con la targhetta "tips"): una volta preso il mio appetitoso panino, mentre sto per addentarlo, questo signore sul metro e novanta (io sono circa 1.81) mulatto e con gli occhiali da sole, rasato, vestito con giacca e cravatta e valigetta al seguito, mi si avvicina appoggiando una mano sulla mia spalla. La mia ex perplessa, io curioso di capire.. Noto lui indicare il carrettino:
"He is the best in New York City!", semplicemente NYC, personaggi ovunque.
Visto che si parlava di cibo, ecco a voi i famosissimi Mac&Cheese, nonchè maccheroni al formaggio americani. Beh, lasciate che vi dica una cosa: io ovunque vado provo sempre il cibo locale, non manco mai di assaggiare qualsiasi cosa, e puntualmente mi pento 😂
Lo definirei un pasticcio, però c'è da dire che hanno varietà di porzioni e di composizione: io ho preso i classici in una porzione maxi perchè fortunatamente ho una tendenza anabolica e a camminare per chilometri a Manhattan smaltisci in fretta!
Per raggiungere questa sorta di osteria siamo arrivati alla prima strada praticamente, anche se non ricordo esattamente dove fosse (shame on me!): ad ogni modo è un' ottima occasione per spostarci a Roosevelt Island, un' isoletta nel mezzo dell' East River che separa Manhattan da Brooklyn. Devo dire che è molto sottovalutata e ha il suo perchè: la bellissima passeggiata al tramonto che permette di ammirare lo skyline ad altezza Midtown non è niente male, e andando verso Nord si raggiunge un faro che sa molto di nostalgico e antico.
Ma il panorama più bello in assoluto penso di averlo potuto ammirare dal Brooklyn Bridge Park, che si trova appena a destra del ponte una volta attraversato: per la cronaca il ponte è proprio nella Lower Town che o Downtown che dir si voglia. Ricordo in maniera vivida una palazzina con appartamenti esposti in vetrate proprio all' interno del parco: arredamenti da urlo, vista mozzafiato e direi una certa mancanza di privacy per i "poveri" condomini.
La qualità della foto non renderà mai abbastanza ciò che ho provato, ma..
Non mi dispiacerebbe abitare a Brooklyn, magari sull' East River, magari vicino al ponte, magari.. Eh.. Magari.
Da Italiani veri non abbiamo potuto fare a meno di andare alla Statua della Libertà col traghetto, che in seconda battuta ci ha condotti a Ellis Island, dove i nostri avi immigrati si recavano per un primo controllo al fine di essere inseriti nella società Americana. Consiglio a tutti una visita al museo dedicato sull' isola, è pieno zeppo di documenti di viaggio e di identità di Italiani e non solo.
A proposito di documenti, e poi concludo, forse è già stato detto ma non sono stato attento e nel caso mi scuso.. Occorrono passaporto, visto elettronico (ESTA) e assicurazione sanitaria valida per entrare negli Stati Uniti, solo così potrete recarvi a New York senza problemi. Se avete già il passaporto la procedura è piuttosto semplice e i costi non sono per nulla elevati, paradossalmente se non lo avete sarà proprio il passaporto a crearvi più problemi per le tempistiche: non programmate un viaggio a NY nella speranza di prendere il passaporto in poco tempo, tenete sempre a mente almeno un mese e mezzo considerando anche il fatto di dover prenotare in prima battuta l' appuntamento per la consegna dei documenti.
Aggiornerò sicuramente in futuro perchè avrei davvero tantissime altre cose da raccontare, ma per ora mi fermo qui
Edited by ~Xander - 27/5/2020, 19:02
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