Attacco di panico

Disturbo d'ansia

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  1. Princi <3
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    credi che io sia contraria agli psicofarmaci?
    non mi conosci proprio! non hai proprio capito nulla nulla, zero totale perchè è come dire che il sole è azzurro, pertanto non mi pongo il problema di doverti spiegare la mia opinione anche perchè sei abbastinaza limitato rispetto l'apertura mentale... perciò ti riconsiglio non solo di informati, ma anche di studiarla così ti apri un po' ad altri orrizzonti.
    A parte che forse più che aprire la mente, ci vuole la mente aperta per studiare certe cose.

    per studiarla sottointendevo la psicologia....
     
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    Una visione delle cose che può essere o meno condivisibile, che possiamo considerare un sunto (in effetti trattasi di un abstract) delle "teorie organiche" comunque recepita in pubmed e accompagnata da migliaia di altri simili, è questa:


    Faculty of Medicine, University of Alberta, 2935-66 Street, Edmonton, AB, Canada. [email protected]

    Thoughts and moods are the result of biological processes; disordered thoughts and moods may be the result of disordered biological processes. As brain dysfunction can manifest with emotional symptoms or behavioral signs, the etiology of some mental health afflictions and some abnormal conduct is pathophysiological rather than pathopsychological. Various studies confirm that some chemical toxicants which modify brain physiology have the potential to affect mood, cognitive function, and to provoke socially undesirable outcomes. With pervasive concern about myriad chemical agents in the environment and resultant toxicant bioaccumulation, human exposure assessment has become a clinically relevant area of medical investigation. Adverse exposure and toxicant body burden should routinely be explored as an etiological determinant in assorted health afflictions including disordered thinking, moods, and behavior. The impact of toxicant bioaccumulation in a patient with neuropsychiatric symptoms is presented for consideration as an example of the potential benefit of recognizing and implementing exposure assessment.




    Princi, ti abbiamo compresa, vivi serena, se c'è chi non ti può comprendere, me compreso, non comprenderà nonostante tutti i tuoi sforzi, che vuoi farci, ognuno ha i suoi limiti, non farne una questione personale e scrivi ciò che di utile ritieni esista nella tua visione scientifica lasciando che ognuno possa esercitare il diritto di esprimere la sua opinione ed esperienza senza dover incorrere nel disguido di dover fare valutazioni personali sugli utenti del forum, che non mi pare granchè dignitoso.

    Io ripeto l'invito, per chi voglia, a valutare le cartelle cliniche, dove chiaramente c'è anche la relazione di psicologa e neuropsichiatra, oltre che del nutrizionista e di altri specialisti ed oltre agli esami di laboratorio effettuati.
     
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  3. Princi <3
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    per favore stai attuando una DEVIAZIONE DELL'INFORMAZIONE
    io sono serena ma mi ci spreco tempo e fatica per cercare di informare le persone, tutte le persone del mondo su cosa sia questo disturbo e tu usi dei paroloni solo per essere più credibile, il che, non è granchè dignitoso se vogliamo parlare di atteggiamenti indecorosi.
    per altro, io vivo serenissima, ma non hai ancora capito che questa sezione si chiama P S I C O L O G I A
    non è una materia scientifica, pertanto a cosa dobbiamo la tua permanenza ed ostinazione nel cercare di dare una spiegazione che si avvicina ad un metodo sperimentale quando in realtà non c'entra assolutamente niente!?

    la mia non è una visione, non hai ancora capito.
    la gente soffre di queste cose e tu non sai di cosa stai parlando, e questo sì mi sta facendo scattare i nervi
    o vuoi per caso espormi il processo biochimo neurologico che sta avendo il mio cervello in questo caso? grazie arrivederci
     
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    Questa è salute Princi, e di una utente del forum. La tua presunzione nel voler ricondurre a vantaggio dei tuoi studi, peraltro evidentemente molto limitati e privi di alcuna pratica clinica, duole dirlo, ma è da persona ben poco rispettosa e denota carattere non poco prepotente nella sua insistenza a riferisi a me come utente.

    Dunque, questa è wikipedia, metto un sunto e il link:

    Sintomi comuni della MCS [modifica]

    * difficoltà respiratorie, dolori toracici e asma
    * irritazione della pelle, dermatiti da contatto, orticaria ed altre forma di eruzione cutanea
    * emicrania
    * "annebbiamento mentale" (amnesia a breve termine, disfunzioni cognitive)
    * modificazioni della personalità acute ed improvvise (attacchi di panico, fobie, aggressività immotivata)
    * difficoltà digestive, nausea, indigestione, bruciore di stomaco, vomito, diarrea
    * multiple intolleranze a cibi, più o meno clinicamente identificabili (ad esempio intolleranza al lattosio e celiachia)
    * dolore ai muscoli e alle articolazioni
    * senso di affaticamento e letargia
    * vertigine e capogiro
    * senso dell'olfatto ipersensibilizzato
    * ipersensibilità alle fragranze vegetali (terpeni)

    Tali sintomi si accompagnano spesso a depressione e stati ansiosi, rafforzando l'ipotesi che l'MCS possa avere un'origine psicosomatica; è tuttavia difficile stabilire in questi casi se le manifestazioni sintomatiche della MCS siano effetto o causa dei disturbi psicologici.



    Qui, se qualcuno è scarso in studi mi sembra chiaro chi sia, parli di studi e ritieni OMS e PubMed delle fonti poco attendibili, ritieni lauree ed esperienza clinica cosa di poco conto, poi dici di essere dignitosa, però trovi la scusa che la discussioen si trova in psicologia.

    La discussione si è rivolta al problema di Swan e in tale contesto tu vorresti che si valutasse il disturbo solo per l'aspetto psicologico. Molto illuminante.

    E' dunque scientifico dire che questi aspetti psicologici possono essere ricondotti anche a problemi che psicologici non sono in quanto a cause scatenanti.

    *MCS- modificazioni della personalità acute ed improvvise (attacchi di panico, fobie, aggressività immotivata).



    Più che un arrivederci preferirei un addio Princi, i miei nervi non scattano, sono saldi, non piangerò e non mi mancherà il sonno. Nonostante i mei nervi siano saldi e non scattino i miei pazienti guariscono.

    Questo è il link, molto interessante:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_da_m...t%C3%A0_chimica
     
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  5. danilothelegend
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    Partendo dal presupposto che qui nessuno è uno psicologo/pschiatra ma mi sembra eccessivo che una ragazza di 17 anni possa controbbattere in un argomento così complesso.

    Oro da una versione supportata da evidenze scientifiche oltre ad avere diversi titoli di studio. E' giusto però chiedere cose non chiare per ircevere chiarimenti ;)
     
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    Questo comincia ad essere un giusto senso di approccio ad ogni problema di salute:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Psiconeuroendocrinoimmunologia

    La pnei come modello teorico e la medicina integrata come nuova sintesi terapeutica.

    Il periodo 1995-2005 è stato cruciale nella maturazione della pnei come nuovo modello teorico, capace di leggere in modo nuovo vecchie e nuove malattie. Anche le patologie tradizionalmente più distanti da una visione olistica e normalmente indagate e trattate in un’ottica rigidamente biologica, come l’aterosclerosi, presentano dati scientifici che possono essere interpretati solo nel modello della psiconeuroendocrinoimmunologia. Come è spiegabile infatti la relazione inversa tra ispessimento della carotide e rango sociale nei macachi ( e cioè maggiore è l’aterosclerosi della carotide quanto più bassa è la collocazione sociale)? Oppure tra aterosclerosi e depressione negli umani? D’altra parte, studi pubblicati sulle riviste della Società cardiologia americana (Stroke, Circulation), documentano una regressione della placca aterosclerostica in gruppi di pazienti trattati con programmi di tecniche antistress. Una teoria è superiore a un’altra se è in grado di spiegare un numero maggiore di fatti. Adottando il modello pnei, i ricercatori sono in grado di spiegare un numero superiore di fatti. Dall’altro versante, i medici e gli operatori sanitari in genere possono riorientare la loro pratica secondo un approccio olistico, “un termine –scrive Robert Saposky, neurobiologo americano nella prefazione al libro del suo collega Bruce McEwen sullo stress- che alcuni medici rifiutano per ragioni puramente viscerali”. In effetti, adottando l’approccio olistico, il medico vede la persona non più “a pezzi” o, peggio, come contenitore di malattie o di sintomi, letti in chiave specialistica. Vede quella persona come un network in momentaneo disequilibrio. Ne conosce i fattori di squilibrio e di riequilibrio. Sa che la rete umana può essere influenzata non solo dai farmaci, bensì anche dall’alimentazione, dalle piante, dall’attività fisica, dalle tecniche psicologiche, dalle tecniche di controllo dello stress, da strumenti terapeutici antichi ed eterodossi, che hanno una crescente documentazione scientifica. In sostanza si profila una nuova sintesi terapeutica, che abbiamo chiamato medicina integrata. Una medicina che si occupa della persona nella sua interezza e che propone schemi di prevenzione e terapia che integrano i diversi punti di ingresso al network umano, utilizzando strumenti che combinano il meglio della biomedicina e delle scienze psicologiche con il meglio delle medicine antiche e non convenzionali.



    Una visione già più evoluta seppur ancora arretrata, sia chiaro.
     
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    Io posso dare ragione a oro, almeno per quello che ho capito, per esperienza personale.
    Non so se soffro di attacchi di panico, mi sono capitati due volte in vita mia e avevo circa 10 dei 12 (?) sintomi riportati prima da Swan.
    Pemesso questo, il primo attacco di panico - se di questo si tratta - l'ho avuto circa un mese fa. Qualche giorno dopo ho iniziato con mia mamma una sorta di "dieta", stile alimentare direi, che esclude ogni forma di zucchero e di farina raffinata, oltre ad altri alimenti quali le patate (si chiama metodo Montignac, cercatelo perchè è interessante). Oltre a daver funzionato sul livello "pratico" (ho perso tre chili in tre settimane circa), l'"attacco di panico" non si è rpresentato più.
    Questa settimana, invece date cause da me non controllabili (sonospesso fuori casa) non riesco più a seguire la dieta. Oltre ad aver ripreso qualcosa (non mi sono pesata, ma si vede -_-), ricominciando a mangiare glutine a iosa (sopravvivo a panini e pizzette) proprio oggi mi si è ripresentato un "attacco dipanico".
    Fortunatamente oggi è l'ultimo giorno in cui sono costretta a mangiare fuori casa, purtroppo però la settimana prossima parto in gita con la scuola, e addio dieta di nuovo ;_;
    Mi stava facendo davvero bene, anche perchè oltre a dimagrire ero più "sveglia", "reattiva" (non so come spiegare). Mi sentivo meno sanca, più in forze diciamo.
    Nel libro che ho letto era spiegato il motivo di questo ma ora non ricordo... Forse oro mi pò illuminare =D
     
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  8. •._Sirenia
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    I miei attacchi di panico vengono sempre all'improvviso e stranamente quando sto facendo qualcosa di tranquillo, inizio a respirare con l'affanno, mi sento il classico gnocchetto in gola, cammino come una pazza per tutta casa, inizio a piangere come una bambina farfugliando non so cosa... Dopo che li ho ricordo sempre poco e niente mi raccontano quasi tutto le persone che in quel momento mi erano accanto.. Ebbi il primo a 13 anni. Ancora adesso ne ho, fortunatamente poco frequenti.. E' una delle esperienze più orribili che abbia mai provato non ho controllo di nulla e non capisco niente...
     
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    Io personalmente non soffro di attacchi di panico o di ansia, ma il ragazzo con cui sto uscendo ora ne soffre da 10 anni circa. Ho potuto assistere a due attacchi mentre ero insieme a lui ( l'ultimo proprio venerdì scorso), e confermo tutti i sintomi descritti nei primi topic almeno quelli più evidenti e fisici come tremore, aumento del battito cardiaco, spasmi. Lui vive proprio male questo disturbo e si è chiuso molto in se stesso perché ha paura di creare vergogna agli altri a uscire con lui ( non so se può essere un sintomo questo dettato dal disturbo)

    Quello che mi chiedo, e vorrei chiedere a chi soffre di questi attacchi, è come comportarsi da persona esterna, per rendere più facile il superamento dell'attacco o simili. Io in sti casi mi sento impotente, e non so proprio come aiutarlo. So che fare domande nel mentre è la cosa più sbagliata da fare ( perchè almeno a quanto mi dice pensare a quello aumenta ansia e sintomi), difatti non chiedo nemmeno più perchè dopo aver visto il primo attacco ormai su di lui li so riconoscere. Però nel dopo?

    Se nella prima parte del msg ho ripetuto cose già dette scusatemi, ma non ho proprio letto tutte le pagine delle risposte :D chiedo venia
     
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  10. MeredithGrey
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    Avuto il mio primo un anno fa esatto! a 24 anni...
    Stavo con uno di 27 che era così tanto pesante e ossessivo, che mi ha portato a ciò.
    Stavo dormendo tranquillamente, quando d'un tratto, nel bel mezzo della notte, mi sono svegliata tremando come una foglia. Tremavo dalla testa ai piedi! Sudavo un casino, in particolare i piedi.... Non riuscivo proprio a capire.... E poi ecco: crampi allo stomaco, Vomitato 3 volte, Non riuscire a respirare, Dolore al petto.... Pianto, confusione mentale, paura di impazzire... MI E' DURATO 3 ORE... Dopo 3 ore mi sono fatta portare al pronto soccorso... Lexotan e via! Il giorno dopo ero DISTRUTTA, mi faceva male ogni muscolo del corpo....
    Nei giorni seguenti ne ho avuti altri 2 ma molto più leggeri.... Dopo pochi giorni ho capito che la causa dei miei attacchi di panico era il mio ex: mollato immediatamente e mai più avuto un attacco! :D :P :)
     
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  11. ‚cLa i r e ~
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    Ho avuto il mio primo (e finora unico!) attacco di panico circa un mese fa.. non ne ho mai sofferto, a volte vado in ansia, ma non ho mai avuto veri e propri attacchi d'ansia. Comunque, è successo la notte antecedente la mia operazione. Vedendo che il dolore allo stomaco non passava, svegliandomi dopo soli dieci minuti di sonno, di colpo, sudando freddo, mi era preso questo attacco di panico. Pianto a diritto, fiato corto ed io che continuavo a ripetere "Non passa, non passa". Non ragionavo più, sembrava avessi perso il senno della ragione. Secondo me si è trattato di un sentore, una sensazione che, infatti, si è rivelata fondata. La sera del giorno dopo sono difatti stata operata per peritonite acuta.
     
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55 replies since 20/3/2009, 17:42   478 views
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