Attacco di panico

Disturbo d'ansia

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  1. oro
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    molto saggio

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    Questo comincia ad essere un giusto senso di approccio ad ogni problema di salute:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Psiconeuroendocrinoimmunologia

    La pnei come modello teorico e la medicina integrata come nuova sintesi terapeutica.

    Il periodo 1995-2005 è stato cruciale nella maturazione della pnei come nuovo modello teorico, capace di leggere in modo nuovo vecchie e nuove malattie. Anche le patologie tradizionalmente più distanti da una visione olistica e normalmente indagate e trattate in un’ottica rigidamente biologica, come l’aterosclerosi, presentano dati scientifici che possono essere interpretati solo nel modello della psiconeuroendocrinoimmunologia. Come è spiegabile infatti la relazione inversa tra ispessimento della carotide e rango sociale nei macachi ( e cioè maggiore è l’aterosclerosi della carotide quanto più bassa è la collocazione sociale)? Oppure tra aterosclerosi e depressione negli umani? D’altra parte, studi pubblicati sulle riviste della Società cardiologia americana (Stroke, Circulation), documentano una regressione della placca aterosclerostica in gruppi di pazienti trattati con programmi di tecniche antistress. Una teoria è superiore a un’altra se è in grado di spiegare un numero maggiore di fatti. Adottando il modello pnei, i ricercatori sono in grado di spiegare un numero superiore di fatti. Dall’altro versante, i medici e gli operatori sanitari in genere possono riorientare la loro pratica secondo un approccio olistico, “un termine –scrive Robert Saposky, neurobiologo americano nella prefazione al libro del suo collega Bruce McEwen sullo stress- che alcuni medici rifiutano per ragioni puramente viscerali”. In effetti, adottando l’approccio olistico, il medico vede la persona non più “a pezzi” o, peggio, come contenitore di malattie o di sintomi, letti in chiave specialistica. Vede quella persona come un network in momentaneo disequilibrio. Ne conosce i fattori di squilibrio e di riequilibrio. Sa che la rete umana può essere influenzata non solo dai farmaci, bensì anche dall’alimentazione, dalle piante, dall’attività fisica, dalle tecniche psicologiche, dalle tecniche di controllo dello stress, da strumenti terapeutici antichi ed eterodossi, che hanno una crescente documentazione scientifica. In sostanza si profila una nuova sintesi terapeutica, che abbiamo chiamato medicina integrata. Una medicina che si occupa della persona nella sua interezza e che propone schemi di prevenzione e terapia che integrano i diversi punti di ingresso al network umano, utilizzando strumenti che combinano il meglio della biomedicina e delle scienze psicologiche con il meglio delle medicine antiche e non convenzionali.



    Una visione già più evoluta seppur ancora arretrata, sia chiaro.
     
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55 replies since 20/3/2009, 17:42   478 views
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